mercoledì 5 marzo 2014

Ultramarathon Terre di Siena - 50 km - 2 maggio 2014

L'emozione di finire una gara è sempre tanta. Stavolta ha raggiunto quasi i miei massimi: era da tanto che non correvo per più di 30 km e non ero sicuro di riuscire a concludere questa piccola "impresa" (lo so ...è tutto relativo...).
Parto con Cristian Carboni, amico e compagno di squadra che si è lasciato trascinare volentieri in questa avventura, visto che sta preparando Il Passatore.
Dormiamo a Siena a poco dalla partenza  e la sera prima della gara, approfittiamo per fare un giro in centro pregustando i 2/3 km che ci porteranno in Piazza del Campo.
Il giorno dopo l'autobus ci porta a San Gimignano. Meravigliosa. Alle 9 si parte. Dal centro storico si entra nella campagna toscana. Le torri di San Gimignano ci seguono. Poi, piano piano, scompaiono dietro alle colline. La gara procede bene, incontro compagni di strada sempre nuovi. Non ho il gps. Seguo i km dai cartelli posizionati ogni 5 km. Al 20simo km un corridore mi dice che stiamo andando a 4'54''al km. Troppo forte, ma vado bene e non mi sono reso conto di nulla. Il percorso è duro, con salite corribili ma lunghe,  o brevi e ripide. Passiamo Colle Val D'Elsa di slancio e arriviamo al castello di Monteriggioni. Bellissimo. La fatica si sente: la salita al castello è stata dura. Al 32simo ho una crisi. In salita cammino, ma comunque corro sia in pianura che in discesa. Al quarantesimo km c'è una altra salita: mi ricordo l'altimetria e dovrebbe essere l'ultima, prima dell'arrivo a Siena. La testa ritrova l'equilibrio, le gambe ritrovano la forza per correre. Ci siamo. Mancano 10 km ma so che ormai ho vinto: arriverò in Piazza del Campo. Non so quanto tempo è passato dallo start. Mi vengono in mente tantissime cose. A cosa pensa un uomo mentre corre 4/5/6 ore? A niente e a tutto. A mia moglie, stavolta più delle altre volte. Ai miei figli. Ai miei familiari, a qualche amico, alla musica, al lavoro, alle cose più disparate. I pensieri si rincorrono e i passi mangiano la striscia di strada che si dipana sotto le scarpe. Arrivo alla porta che segna l'ingresso a Siena. Passo in mezzo a turisti indifferenti e a qualche curioso che ti guarda tra l'ammirato e lo sconcertato:" cinquanta km?!? Oi ma son pazzi!". Poi una ragazza mi applaude. L'emozione mi riempe il corpo dalle scarpe ai capelli. Poi anche un gruppo di giapponesi mi incita. Arrivo all'ultima strada prima dell'arrivo recupero il telefono e chiamo Isa. La mia famiglia non è potuta venire ma voglio comunque condividere la mia gioia con loro. Arrivo in piazza. La gente applaude. Sono veramente felice. Felice di esserci riuscito ancora una volta. Felice di aver fatto un buon tempo piazzandomi a metà classifica di una gara dura. Lo speaker mi ferma per una intervista e mi dice che Cristian è terzo assoluto. Grande. Riparto di corsa, lo vedo e lo prendo in braccio per portarlo in trionfo. Due metri però. Sono cotto! Cotto ma felice ed emozionato per Cristian. Se lo merita proprio: una ragazzo umile ma determinato, che finalmente ha trovato la sua ricetta per diventare uno dei più forti.

E' stata difficile e molto faticoso. Ma l'ultramaratona non è un pranzo di gala.

Nessun commento: