giovedì 1 novembre 2012

Ecotrail di San Francesco 130 km


Non ci sono riuscito. Stavolta sono stato costretto a ritirarmi.
Eppure andava tutto bene, anzi meglio di come mi aspettavo.
Una volta ho detto che gli ultramaratoneti sono come astronauti. Adesso me li immagino su un filo da trapezista, in equilibri precario tra le mille variabili che intercorrono tra l'attesa della partenza e la meta finale. Basta un soffio di vento e si cade giù. Basta un po' di freddo e ci si ritira quando ormai il grosso era alle spalle.
Sono deluso, perchè stavo e sto bene: perchè per la prima volta il giorno successivo ad una corsa di 90 km non ho dolori muscolari. Sono arrabbiato perchè per la prima volta potevo arrivare primo, anche se il valore della vittoria sarebbe stato relativo. Sono desolato perchè ho lasciato la mia compagna di team a correre 40 km da sola nei boschi.
Rifarei tutto. Da capo a piedi. Ho visto luoghi suggestivi. incontrato bella gente (gli organizzatori ed i volontari sono stati fantastici), e a parte un primo momento di sconforto non ho perso la voglia di correre. Magari da solo. Magari in montagna. Riprendo domani. Con mio figlio Federico di 5 anni. Oggi mi ha chiesto: “Papà quando mi porti a correre nei boschi con te?”. Come si fa a dirgli di no.

Alla Manu

Ciao Manu!
Come va? Gambe? Ginocchia?
M'avete chiesto in tanti di scrivere qualcosa sul mio blog. Ma sinceramente non mi va. Non ho voglia di scrivere di una sconfitta. Stanotte mi sono svegliato alle 2 e ho iniziato a pensare alla gara fino a quando non è stata ora di alzarmi. Magari lo farò più avanti, quando avrò smaltito la delusione.
Vorrei invece scrivere a te, innanzitutto per ringraziarti.

Questa è stata una delle esperienze più forti della mia vita, non solo sportiva.
Grazie per aver accettato di fare la gara insieme, grazie della chiaccherata in viaggio. Grazie per la forza e il coraggio che mi hai infuso prima della gara. Grazie per avermi aiutato nei momenti di crisi che ho attraversato in quelle 16 ore in cui siamo stati insieme per i boschi.
Ti scrivo anche per chiederti scusa. Scusa per non aver avuto la forza di andare avanti e per essermi arreso di fronte alle difficoltà. Scusami soprattutto per averti lasciato da sola negli ultimi 42 km. Non sai come mi sono sentito. E' stata la cosa più brutta che mi sia capitata negli ultimi tempi. Avrei fatto qualsiasi cosa per ripartire. Ho anche riprovato a riprendere dopo che tu eri andata, ma dagli sguardi dei volontari ho capito che probabilmente non sarei arrivato neanche in fondo alla strada. Era da tantissimo tempo che non piangevo. Ma il bello di queste esperienze è proprio questo, portare le proprie emozioni ad un livello che non puoi più controllare.
Quando sei partita ero sicuro che avresti concluso. E anche bene. E quando mi sono svegliato sul pavimento della palestra avevo paura che fossi già arrivata!
E' stato bellissimo vederti arrivare e vederti arrivare piangendo.
Per me è stato tutto bellissimo (meno che il ritiro).
Sei una grande persona, oltre che un'ottima runner!

Ciao Manu! Grazie. Scusa. E un abbraccio!

Nico