sabato 31 dicembre 2011

2012

Il 2011 è stato un anno strano, sia nella vita che nella corsa: grandi picchi (Ecotrail de Paris, Sellaronda Trail) e grandi cadute (Passatore, Tartufo trail).
Quello che conta è che ho tenuto botta. Sempre. Senza volare troppo vicino al sole e senza lasciarmi andare alla deriva (anche se, l'ammetto senza vergogna, nella vita di tutti giorni ho sofferto di depressione).
La mia fortuna e la mia forza sono la mia amica-amante-complice (e solo in ultimo moglie) Isa ed i miei "spaccaschiena" Fede e Lori; i miei genitori e i miei fratelli; i miei amici ed i miei compagni di squadra.
Spero che il 2012 sia migliore del 2011: spero di ridere, di amare, di realizzare dei sogni, di metterne in cantiere altri. Spero di vedervi felici, di farvi i complimenti, di abbracciarvi, di bere birra e correre insieme a voi.
Due sono gli obbiettivi sportivi per ora: 24 marzo Ecotrail de Paris e soprattutto CCC... se mi prendono!!!

Buon anno a tutti i miei "lettori"!!!

Nico

sabato 22 ottobre 2011

Tartufo Trail 2011. "CON LA....TIGNAAAAAAAAA!!!"

Mio figlio Federico ha 4 anni e nonostante sia al di sotto dell'età minima per partecipare, è stato accettato lo stesso alla scuola di basket della mia città. E' bellissimo. Sembra un giocatore di pallacanestro vero, solamente alto appena 1 metro. Alla fine di ogni allenamento, tutti i bimbi si raggruppano attorno al coach, e tenendo una mano su quella del compagno, urlano “CON LA TIGNA!!” lanciando in alto le manine.
Ed è con la Tigna, che ho partecipato al Tartufo Trail 2011.
Dal principio...
Venerdì pomeriggio mi accorgo che qualcosa non va a livello fisico. Come ho fatto? Beh...ho abbracciato la tazza del wc tutto il pomeriggio, vomitando anche quello che non avevo mangiato. Brividi, spossatezza e soprattutto le palle girate erano gli altri sintomi. Che fare? Sto a casa. Deciso.
Ma sabato mi sento meglio. Vado addirittura ad un matrimonio. Deciso. Si va!
Parto alle 19 con i Never Manuela e Michele. Si dorme in una scuola su delle brande militari e sacchi a pelo con altri trail runners, in perfetto stile Spirito Trail.
Al mattino sento che qualcosa non va a livello fisico. Come ho fatto? Beh...quando vai in bagno 7 volte dalle 5.30 alle 8 qualche sospetto devi iniziare ad averlo! Che fare....beh ...si parte!!! Niente colazione però. Non riesco a mangiare nulla.
Il percorso è lo stesso dello scorso anno. In compenso non piove. La cosa magari è meno “da duri” ma visto che non sto bene direi che va benissimo. Già dopo 1 km dalla partenza non mi sento bene. Al sesto mi passa Mik. Lo incito anche se sono deluso perchè so che non riuscirò a finire la 50 km e probabilmente neppure la 28km. Dopo poco arriva la Manu. Facciamo alcuni km insieme,. Ci aspettiamo a vicenda. Ma in discesa io non vado. Sto male. Devo fermarmi a “riflettere”... Ogni volta che incontro i volontari (tanti e sempre sorridenti) penso di ritirarmi. Ma loro mi incitano a non mollare. Sono in fondo al gruppo ma non m interessa.. sto male. Voglio fermarmi. Ormai però ci sono. Tigna. Tigna. Tigna. Corro e cammino. Arrivo al cancello dei 21 km 1 minuto dentro. Non vado per la lunga. Non ci riesco. Mangio un biscotto e riparto. Dopo poco rimetto. Inizio a vedere blu (questo era un segreto ma visto che sono sopravvissuto lo dico...), ma vado avanti. I posti sono belli come lo scorso anno: talmente belli che mi ricordo ogni curva del percorso. So che posso farcela. Arrivo a valle e c'è il torrente da guadare. Ci siamo, manca poco. Arrivo provato. Fuggo in bagno. Sono talmente devastato che non ho neppure la delusione per non aver fatto la 50 km. Corro di nuovo in bagno e poi mi butto sotto la doccia calda. Mi cambio e sto ranicchiato per non sentire i crampi allo stomaco e il mal di pancia. Dopo un po' arrivano Manuela e Michele stanchi ma contentissimi.
Io invece sto ancora male. Ancora bagno. Temo per il viaggio di ritorno e invece le cose vanno meglio. Arrivo a casa e sono uno straccio. E il peggio deve arrivare. Lunedì e martedi non tocco cibo: vado avanti a buscopan e camomilla.
Il bilancio è negativissimo. Ma da ogni cosa bisogna trarre insegnamento: questa gara non la dovevo fare. Per rispetto dei miei compagni e degli organizzatori ai quali potevo causare molti disagi (immagino se fossi svenuto o cose simili). Per amore dei miei piccoli e di Isa che è stata in pensiero per due giorni. Per amore e rispetto del mio fisico e del trail: l'esperienza è stata talmente brutta che ho pensato di smettere per un po'.
Di positivo c'è che “LA TIGNA!” non mi ha abbandonato. Ho la certezza che se sto bene posso fare qualsiasi cosa!
Grazie a tutti (Never, Isa, i compagni di percorso, i volontari), ma soprattutto ad un volontario (un tipo che ho sentito aver fatto il Tor de Geants) che mi ha spronato a continuare e a non arrendermi. Ti ho ringraziato di persona alla fine della gara. Volevo farlo anche pubblicamente anche se non so come ti chiami!
Tartufo....ci vediamo nel 2012!!!

martedì 4 ottobre 2011

lettera d'amore a mio figlio



...e quando avremo delle divergenze, ricordiamoci che insieme possiamo arrivare ovunque.

lunedì 26 settembre 2011

21 km di Senigallia (An) - La prima edizione della mezza nella mia città 25/09/2011


Lo dico subito: io questa gara non la volevo fare. I motivi erano tanti: non mi piace la mezza maratona; non avevo voglia di correre sul lungomare della mia città (bellissimo, ma ho un rigetto dopo migliaia di passi fatti avanti e indietro); sono in fase di recupero dopo il Sella Ronda; motivi strettamente personali. Tutto questo m'aveva fatto dire “Niet” in un primo momento. Ma poi il pensiero di correre con gli amici, sapere che i miei bimbi sarebbero stati ad applaudirmi e passare davanti alla mia casa e al mio negozio durante la gara m'hanno fatto cambiare idea.
Che dire...la cosa più bella ed emozionante sono stati i 200 metri corsi dal mio cucciolo Federico e i volti della mia famiglia e dei miei genitori incrociati alcune volte lungo il percorso. Per il resto bella l'atmosfera grazie ai tanti amici dei Never Stop Run che hanno partecipato alla gara. Lo start ci ha visto tutti davanti con palloncini Avis a fare il solito “pulveron'” che facciamo alle gare nelle quali non ci interessa il riscontro cronometrico (palloncini, fischietti, tante chiacchere durante il percorso con i podisti e con il pubblico). Partenza forse troppo forte per le mie condizioni e conseguente indurimento dei quadricipiti e dei lombari verso il 14simo km, quando mi sono fermato per una pausa-vespasiano. Poi trotterellato sino alla fine quando Federico mi ha accompagnato negli ultimi metri prima del traguardo. Tempo? Non lo so: m'importava talmente tanto che non avevo l'orologio. Alcune cose da migliorare per gli organizzatori (puntualità, rifornimenti, traffico nelle strade) ma alla fine mi sono anche divertito.
Grandissimi come sempre i Never Stop Run: oltre che aver “addentato” un prosciutto come terza squadra Uisp per numero di partecipanti, credo csiano stati la vera anima della manifestazione.

mezza maratona di Senigallia 25/09/2011


Magari in futuro scriverò qualcosa su questa prima "Mezza Maratona di Senigallia". Per ora vi giro quello di Roberto Balducci, Amico trovato grazie alla corsa, che ha saputo cogliere come spesso accade, le emozioni che io e altri della mia squadra proviamo durante la corsa.


l'infinita scoperta della corsa

di Roberto Balducci
che cos'è correre?
è la cosa più naturale che possa fare l'uomo dopo il camminare, ne è la normale evoluzione...
i primi uomini correvano per fuggire via dai pericoli o correvano per cacciare la carne per il loro sostentamento. si potrebbe dire che la corsa è vita? non so veramente cosa sia per altri. io mi limito a dire che è una cosa indispensabile: è una valvola di scarico per i miei momenti contrari, è l'eccitante naturale una volta superata l'ardua prova in questione, è un perfetto collante per cementare i rapporti con gli altri.
questa mattina c'è stata la prima edizione della mezza maratona nella mia città. la "mezza" fa 21km. a molte persone sembra un numero che fa paura, per alcuni è un altro modo per testare le proprie capacità, per molti altri è mezzo divertimento (e io sono in questo gruppo)...
così se mi chiedono di andare a correre una "mezza", generalmente ho l'amaro in bocca e glisso o rimango sul vago nel dare una risposta, e di conseguenza finisco per evitare.
questa mattina però ho avuto il piacere di assistere all'eterno spettacolo che questo sport concede sempre a chi lo sa apprezzare.
alla partenza c'è andrea cionna, un ragazzo di quarant'anni non vedente che corre la maratona in poco più di 2 ore e mezza (!!!).
ci sono ragazzi e ragazze che corrono saltuariamente, magari quando si sentono a disagio con le varie prove "bilancia" o "costume" ma che, incuriositi di cosa voglia dire correre il doppio se non il triplo del loro massimo, vogliono fare un tentativo.
ci sono i "cuccioli", i figli dei runner che si cimentano nell'emulazione (piccole corse non competitive) dei loro personali eroi, padri e madri che insegneranno sicuramente anche a loro l'amore per questo sport.
ed infine c'è lui, il popolo degli "aficionados". ne conosci una manciata eppure è come se li conoscessi tutti. 
c'è quello che lo fa per correre in eterna sfida contro se stesso.
c'è quello che corre per puro spirito agonistico, in lotta contro tutto e tutti.
ci sono quelli che lo fanno per godersi un piacevole passatempo.
ci sono quelli presenti per ridere e scherzare con gli amici.
c'è quello che torna indietro o si ferma per aspettare un amico in difficoltà.
c'è quello che usa la corsa come allentamento per corse future.
c'è quello che non vede l'ora di arrivare agli ultimi cento metri, prendere per mano o in braccio il suo piccolo, e attraversare insieme a lui (lei) il traguardo, in un perfetto simbolismo della vita.
ci sono gli abbracci, la stanchezza, la sete, il caldo o il freddo, la fatica, lo sfinimento, i sorrisi, le strette di mano, le recriminazioni, le rese, i ritiri, le vittorie e le sconfitte, ma soprattutto c'è la partecipazione.
che cosa semplice che è correre........... no???

venerdì 23 settembre 2011

Sella Ronda Trail Running

Se le gare fossero un pranzo, questa sarebbe stata un pranzo di gala. Uno di quei pranzi dove fai di tutto per andare ma dove poi, forse perchè troppo belli, con gente troppo chic, vai a finire che ti senti fuori posto. Il mio Sellaronda Trail è stato questo. Ma mentre al pranzo di gala magari nessuno fa nulla per farti sentire a tuo agio, io su quei 4 passi e tra quelle persone mi sono sentito a casa.
La cronaca: sveglia alle 5.30 e panoramica del terrazzo dell'albergo che ospita me e tutta la truppa. Colazione leggera – oggi non riesco proprio a mandar giù tutto il necessario- e solita vestizione per i trail delle grandi occasioni. Si alza mia moglie e ricevo le classiche raccomandazioni (per fortuna non si annovera il “non correre”) e parto trotterellando verso Canazei centro, 1 km circa dal mio caldo lettuccio. Arrivati alla partenza mi accorgo di aver dimenticato il gps. Via di nuovo a casa. Ritorno abbastanza trafelato 2 minuti prima dello start con già 4 km sulle gambe (vabbè...avrò fatto riscaldamento) ma almeno non mi accorgo dei “mostri” che sono pronti a scattare. Si apret con il Sella, con una salita ed un fondo non troppo impegnativo e con un paesaggio che toglie il fiato e ti fa sentire piccolo piccolo. Vado bene e non forzo: la strada è lunga. Al Rifugio Valentini c'è il ristoro ed anche una vecchina che mi fa: “bravo bravo!!!...ma sei solo all'inizio eh?!” Vecchina...mavaff....Neppure la discesa è difficile e riesco a non perdere troppe posizioni. La fascite non mi disturba, il ginocchio neppure. A Selva passo in largo anticipo il cancello orario. Da qui attacchiamo il Passo Gardena. Più bello da percorrere ed anche più duro del Sella, ma meno “emozionante” da punto di vista del paesaggio (si vabbè ..pagherei per correre tutti i giorni sul Gardena). La discesa è divertente ed impegnativa fino a Colfosco: da li ci sono i “miei”luoghi di vacanza, dove andavo da picoclo con i miei genitori. Li conosco e so cosa mi aspetta fino ad arrivare ad Arabba. O almeno lo credo...Attraverso Corvara e passo il cancello sempre abbondantemente dentro i tempi. Ristoro ottimo anche se vorrei qualche cosa in più di salato e meno dolcetti. Ma va bene lo stesso. Attacchiamo il Campolongo da Dantercepies. Lo conosco. Sarà dura. Anzi durissima. Anche perchè faremo il Campolongo passando in altura, su sentieri impervi e passando tra formazioni rocciose di una bellezza che le parole non possono descrivere. A metà salita c'è il ristoro .Lo vedo. Stiamo camminando. Una ragazza che è a fianco a me chiede della coca ad un volontario lungo il percorso. Io scherzando chiedo della birra. Vedo che prende un telefono. Al ristoro compaiono 2 lattine di coca e due birre medie belle schiumanti!!! Grazieeeeee!!! Bevo (poco però altrimenti chi ci arriva alla fine!) e riparto percorrendo uno dei tratti più belli del percorso. Ad Arabba arrivo stanco a circa 45 minuti dalla chiusura dei cancelli. Rimane il Pordoi. Ma non il Pordoi semplice: si attacca il Col Rodella, poi Porta Vescovo ed infine si ridiscende prima verso il Pordoi e poi giù in picchiata verso Canazei. In salita vado in crisi: l'attacco bene ma è interminabile. L'ultimo tratto prima del ristoro è durissimo per me. Cammino molto. Al ristoro io ad altri due compagni di salita scherziamo con i volontari. Non vogliamo più andar via: ci aspetta un altro strappo durissimo e poi un lungo falsopiano verso il Pordoi. Dura, dura, dura. Ma devo farcela. I mii figli saranno li ad aspettarmi e ho gambe e soprattutto testa per arrivare a Canazei, anche un solo minuto prima del termine. Trotterello in discesa. E arrivo al Pordoi. Scherzando minaccio il ritiro ai volontari che subito si disperano per me. Ma siamo matti?? Dopo tutta questa fatica!?!?! Mancano 6 km. I più duri per me. Mi fa male la schiena e mi superano diversi atleti. Rivedo luoghi che conosco: siamo vicini. Sprono un compagno che è più in crisi di me: “dai dai! Mancano 400 metri a Canazei! Ci siamo riusciti!!!” Entriamo in paese: lungo la strada che porta all'arrivo mi aspetta la family. Uno dei miei cuccioli mi viene in contro e facciamo insieme gli ultimi cento metri. Lorenzo non è riuscito a rimanere sveglio. Arriviamo io e Fede per mano. Un inchino (ai monti, ai volontari, alla mia famiglia che mi ha aspettato ma soprattutto a me: bravo Nico) e attraversiamo il traguardo. 9 ore e 40 minuti. 20 minuti prima della scopa, nelle ultime posizioni (circa 90simo), ma ci sono riuscito (e i ritirati sono stati quasi 70).
Che dire. La gara più bella della mia vita.
I ringraziamenti li faccio sempre. Stavolta però questa gara la dedico alla mia famiglia(Isa, Fede e Lori) e soprattutto Nicola: bravo Nico...sei stato veramente un grande!  

lunedì 18 luglio 2011

Eco Trail Running Sasso Simone e Simoncello

Bellobellobello!!!
La mia prima partecipazione ai 21 km e spiccioli dell'eco trail di Sasso Simone e Simoncello me la ricorderò a lungo. Non tanto per il risultato (metà classifica con un 2h e 12' sicuramente migliorabile - ma con 9 allenamenti in 40 giorni...), quanto per la bellezza dei luoghi e la gran determinazione che ho messo nel fare la gara.
Ho dato tutto (forse non tutto tutto ma quasi),spremendo ogni goccia di energia dai muscoli poco allenati. Benino la salita, bene i single trek erbosi e di sottobosco con pendenze positive e negative non troppo spinte, malissimo la discesa. C'erano molti podisti stradali e pochi trailer. Qualche sbaglio di troppo nel percorso da parte dei 230 runners  nonostante fosse segnalato benissimo (ma se uno è abituato a correre guardando le scarpe o il crono e non i sentirei ... ma i ragazzi si faranno ;)  ) e qualche caduta di troppo (idem con patate). Ogni volta si incontra bella gente: Mitico, Annibale l'organizzatore della Collemarathon, Francesco Mancini e tanti altri. E poi lo SGUADRO' dei Never Stop Run: eccezionale Cristian che ha finalmente girato a manetta il gas sfoderando una prestazione da "big" ; stoico il Baldo che si è fatto una esperienza extreme passando dalla notte bianca al trail senza praticamente aver toccato il letto (e senza mancare un rifornimento, in particolare quelli offerti dal Bar Tatiana!!!), intelligenti Manu e Mik che si sono risparmiati in vista della loro Rimini Extreme di sabato. Vecchia volpe il sottoscritto, che ha fatto, stavolta, le nozze coi fichi secchi!

E finisco con una poesia di Guerra (si..."Gianni!! L'ottimismo è il profumo della vita!!!") perchè i luoghi son quasi quelli, e perchè in questi giorni mi sembra che tutti pensino solo all'economia, ai conti, ai bot, e si siano dimenticati delle persone, dell'amore, e della vita.


I bu

Andè a di acsè mi bu ch’i vaga véa,
che quèl chi à fat,
che adèss u s’éra préima se tratòur,
E’ pianz e’ còr ma tótt, énca mu mè,
avdài ch’i a lavuré dal miéri d’ann
e adéss i à d’andé vèa a tésta basa
dri ma la córda lònga de’ mazèll

I buoi






Andate a dire ai buoi che vadano via


che il loro lavoro non ci serve piu’
che oggi si fa prima col trattore
E poi commoviamoci pure a pensare
alla fatica che hanno fatto per migliaia d’anni
mentre eccoli lì che se ne vanno a testa bassa
dietro la corda lunga del macello.

-nella foto in alto: io,cri,Mitico, Mik, Manu

venerdì 1 luglio 2011

Aperitivo con Giorgio Calcaterra

La corsa sta arricchendo la mia vita. Emozioni nuove, posti magnifici e tante persone. Pensi sempre che i "grandi" siano irraggiungibili. Li vedi in tv, e te li immagini metà uomini e metà Dei, avvolti in un alone magico che gli permette di essere quello che sono.
Invece per la corsa non è così. Ho conosciuto due miei Miti e si sono rivelati entrambi belle persone. Due anni fa, incontrai Marco Olmo, campione di UltraTrail.
Stasera ho incontrato Giorgio Calcaterra, vincitore di svariate ultramaratone e atleta della nazionale italiana. Persona sempilce, alla mano, così come la sua compagna. Assieme a loro e ai Never Stop Run sono stato a bere una birra e mi sono trovato subito a mio agio, come fossimo stati amici da una vita.
La corsa ti cambia: aumenta il rispetto per chi come te fatica, soffre e gioisce mettendo un passo dopo l'altro fino ad attraversare il traguardo. Le emozioni che si provano correndo 70, 80. 100 km devono essere simili per uno come Giorgio che va a vincere la gara, e per uno come me, che vince la gara con se stesso, tagliando il traguardo. Entrambi probabilmente, godiamo di quel viaggio corso con altri atleti ma in fondo fatto sempre da soli.
-Il campione del mondo di Ultramaratona Giorgio Calcaterra e i Never Stop Run

martedì 21 giugno 2011

L'osteopata

Ok. Lo sapete tutti: sono un rudere e da 15 giorni frequento uno studio di fisioterapia.


A curarmi c'è Giorgia: moglie di un conoscente, sorella di un grandissimo amico. Lo dico subito per far spegnere quei sorrisetti maliziosi che vedo sui vostri volti.

Però.. diciamo la verità: Giorgia è brava, due mani d'oro, bionda, carina, simpatica...Mai fatto pensieri strani, ma io, quando sto disteso su quel lettino, sto proprio bene: rilassato, coccolato, curato.

Venerdì Giorgia mi dice:” beh, io vado in vacanza, la prossima settimana non ci sono.””Ah...va bene” dico io, ma in realtà penso...brutta strega mi lasci da solo per andare in vacanza con tuo marito! E a me?!?! Non ci pensi?!?!E adesso? Come faccio io??...

Ma l'omino cattivo che c'è dentro di me non fa neppure in tempo a finire la frase che lei continua:” Ti ho fermato una seduta con Gianluca. Vedrai, è bravissimo. Ti rimetterà in sesto!” E io “Ah...grazie... si si Gianluca....Bravo eh!” Mentre l'omino pensa … Gianluca: Uomo. Barba. Due braccia come una mia gamba. Due spalle come il cofano di una 500...se ben ti ricordi Nico eravate dalla stessa parte in una mezza rissa durante una partita di basket... va là! Perchè averlo contro...

Tutto questo è il preambolo...

Martedì. Ore 11.30. Ora X.

Arrivo da Gianluca. Mi fa spogliare e mi fa distendere sul lettino.

NON-MI-PIACE....

Inizia a “massacrarmi” la caviglia che è mobile come quella di marmo del David di Michelangelo.

Poi passa alla schiena: “Se ti fa male dimmelo eh?!” E io: “no no vaaahaii...” E intanto l'omino cattivo snocciola bestemmie prendendole in prestito da tutte le religioni monoteiste.

Ma...la caviglia si muove! Addirittura rotea!!! E la schiena mi fa meno male! Bello de papà 'st'omo barbuto!

Poi accade l'irreparabile: “Allora -mi fa- quasi fatto. Rilassati...” E mi mette in una posizione che neanche nel kamasutra per contorsionisti. “Respira...” E poi sento uno strattone: le ossa della spina dorsale in un istante fanno rumori del tipo TRUK-TRAK-TRIC-TROCK-CRIK-CRUNK.

Ok. Stò per morire.
In un attimo mi passano per la testa tutte le gare che ho fatto. Parigi, Gran Sasso, Calestano, i Triathlon... Poi Gianluca lascia la presa. Un refolo d'aria rientra nei miei polmoni.
Sono ancora vivo. Ora mi vesto e fuggo. Ma non faccio neppure in tempo a formulare il pensiero che Gianluca da un secondo strattone: TRUK-TRAK-TRIC-TROCK-CRIK-CRUNK.
Ok. Muoio. Forse è il caso che pensi hai miei figli negli ultimi istanti terreni che mi rimangono: Fede, Lori, il mio amore Isa...ma poi mi viene in mente una birra fresca, le triple del Baso contro gli U.S.A. alle olimpiadi, Baldini ad Atene, Vale e Stoner al cavatappi...forse non sto morendo...troppi pensieri...

Riapro gli occhi. “Fatto!” mi dice Gianluca. Ed incredibile!!! Mi alzo! Mi piego! Senza smorfie di dolore!!!!

“Domani – mi dice Gianluca – puoi provare a correre. Ma 5 km non 50!!”

Ho le lacrime agli occhi. Ed è la felicità, non il dolore.

venerdì 3 giugno 2011

Itaca

Dedicata a tutti coloro i quali amano il viaggio più che la meta;
ai miei amici ultramaratoneti:
a chi ama la vita.



Costantino Kavafis


Itaca



Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.


Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantita` di cose dai dotti.


Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?



E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avra` deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

lunedì 30 maggio 2011

Passatore 2011. Il bandito Pelloni batte Nico 1 a 0.Ci si rivede nel 2012

Sono qui a scrivere di un ritiro. Il Passatore mi ha sconfitto. Ma non lo ha fatto direttamente: ha inviato un suo scagnozzo, tale “tendine d'achille”.


Esperienza comunque fantastica, che mi ha fatto capire che “il Passatore” sarà l'unica gara su strada che farò da oggi in poi. Posti bellissimi, atmosfera unica, sfida intrigante.

Cronaca.

Partenza con Tommy e Claudio per Firenze. Incontro con gli altri Never. Foto, pranzo,adrenalina che sale alle stelle. Incontriamo il mitico Giorgio Calcaterra e Andrea di Giorgio.

Alle 15 si parte tra i brividi e l'emozione che non riesco a trattenere. L'ascesa verso Fiesole è dura, ma a me la salita piace. Vado su bene. La Manu dice un po' forte, ma è lei che fa l'andatura (strega!!! ;) ). I Never ci sono tutti, sgranati lungo la salita, ognuno con il suo passo. Ci passiamo e ci rincontiamo. Ognuno gestisce lo sforzo senza esagerare. Alla fine della salita c'è un ristoro e una doccia: mi sembra di rivedere i grandi del ciclismo sulle cime dolomitiche. Due ali di folla incitano i corridori come fossero i primi in fuga. Ed effettivamente credo di passare tra i primi 300 di quasi 1500 podisti.

Va tutto bene, ma so che sarà durissima. La tendinite c'è e il dolore si fa sentire. L'antidolorifico ha già finito il suo effetto. In discesa vado forte per i miei standard. Ma piano piano mi superano alcuni compagni di squadra.

Al 26simo km il tendine si infiamma. Vado avanti correndo: mi fa più male camminare che correre. Passo a Borgo San Lorenzo dopo 30 km al 400simo posto. Al 32simo c'è l'auto ammiraglia con i fantastici Michele, Cate e Cecilia, che sono venuti fino a qui per portarci assistenza. Inizio a camminare. Dopo poco mi raggiunge il Baldo. Vorrebbe accompagnarmi fino a Faenza. Vai Vai Vai. Non pensare a me. Vai e sconfiggi il Passatore. Prima di ripartire mi passa un Nimesulide. Lo ingoio a secco e poi recupero una bottiglietta da una tifosa.

Voglio provare. Non mi sono mai ritirato. Mai. Ma camminare mi fa male. Correre mi fa male. Farmi male e smettere di correre è un rischio che non voglio correre.

Michi e l'auto assistenza mi sprona a non fermarmi. Michele corre con me verso la Colla. E più grazie a lui che al Nimesulide, corro anche a 6 minuti a Km. Ma fa male. Mik, non ci riesco. Vai dagli altri. Io DEVO arrivare al Passo della Colla. Devo perchè voglio sapere cosa mi attende nel 2012. Vado al passo. Telefono a Isa.

Mi scendono le lacrime. Ed è il dolore, non la delusione. Mi fermo su un muretto e mi massaggio.

Piano piano riparto ma dopo 50 metri di corsa devo tornare a camminare. Arrivo alla Colla ed è fantastico: mi sembra quasi di ritrovare le sensazioni dell'ultratrail. Passo il cheak point. Mi fermo e chiedo dove ritirarmi. Il giudice mi guarda stupito e mi dice: “ma perchè? Sei freschissimo! L'avevi già deciso prima di partire?” Sorrido. Effettivamente non sono nemmeno tanto stanco.

Vado al ristoro: 2 uova sode, 2 panini con la mortadella, un bicchiere di brodo caldo. Riparto dopo aver chiamato l'ammiraglia. Corricchio fino ad incontrarli.

La mia gara è finita.

La mia preoccupazione e che uno dei miei compagni di squadra, vedendomi in macchina, si demoralizzi. In fondo a parte la Manu, sono l'unico che ha corso per più di 80 km.

Ma loro sono forti. Ed hanno una gran testa.

Mik, la Cate e Cecilia mi consolano e mi fanno ridere e passa anche quel velo di delusione che mi era sceso addosso.

Ora ho altro da fare. Ci fermiamo ad aspettare i Never, precedendoli sempre per dare conforto e assistenza. Vedo nei loro occhi quello che ho provato a Parigi: sconforto ed esaltazione, crisi e speranza. Ma vederci da sempre loro la grinta di continuare. Intanto è scesa la notte. Cerco di correre accanto a loro. Niente!Non riesco. Forza!Forza!Forza! Ormai è tutta testa! State alla grande!

In auto mi appisolo a tratti. In fondo come mi ha detto Mik: “hai fatto 50 km a piedi! Mica cazzi!!!”

Arriviamo a Faenza. Non riesco nemmeno a fare 200 metri dal parcheggio all'arrivo. Cristian e la Manu sono già arrivati. Poi abbracciati arrivano Nico e Baldo. Poi Tommy e Claudio.

Manco solo io. Ma i ragazzi mi hanno fatto provare una gioia immensa e l'orgoglio di far parte di un bellissimo e straordinario gruppo di Amici.

Sapevo di non arrivare. Ma ci ho provato lo stesso. Ogni tanto vale la pena tentare.E stavolta ne è valsa la pena davvero!



I ringraziamenti:

Per primo Michele: in gara e dopo gli avrei dato un abbraccio così forte da farlo diventare come un tubetto di dentifricio schiacciato in mezzo!

E poi Cate e Cecilia...grazie. Ne è valsa la pena eh?

TUTTI i Never: bravissimi. Nient'altro. Bravissimi.

Isa: in un periodo in cui tutto arranca, ci sei sempre a darmi la carica per affrontare le sfide.

Fede e Lori: cazzarola che padre scemo...mi siete mancati tantissimo!!!



Adesso riposo. DEVO risolvere questo maledetto problema di rapporti con il mio tendine d'achille!!!

venerdì 27 maggio 2011

Io sono un Never

C'è un motivo importante per il quale ho deciso con convinzione di far parte dei Never Stop Run. Li conoscevo poco, alcuni per niente, e ho trovato degli amici. Quì sotto riporto il commento del mio compagno di squadra NicoDT comparso su facebook: ecco perchè "Io sono un Never".

Domani sarà un'avventura (non sappiamo cosa ci attende), però tra tutte le incerte che avvolgono questa giornata e nottata, c'è la certezza più grande che si chiama "NEVER STOP RUN", un gruppo sportivo, un gruppo di pazzi, ma soprattutto un gruppo di AMICI che condividendo la stessa passione, si divertono INSIEME, esultando l'uno per le vittorie dell'altro!!!!!!GRANDI RAGAZZI!!!!!!!

Nicola Del Torto


-i "Never" alla Collemarathon 2011

mercoledì 18 maggio 2011

Elogio della Follia. 100 km del Passatore, 28/29 maggio 2011

Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perchè fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.
Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe, E I NEVER NON SI ISCRIVEREBBERO AL PASSATORE...


Eggià...mi sono iscritto al passatore. Perchè?
Perchè ho una stagione di allenamenti altelenanti ma di numeose ultra.
Perchè il passatore è il Passatore.
Perchè la percorrerò con bella gente.
Perchè non mi drogo, non bevo, non vado a donne e allora lasciatemi fare il Passatore.
Perchè dopo Parigi ho bisogno di stimoli.
Perchè voglio riprovare quella sensazione di "galleggiamento" dovuta alla fatica.
Perchè mi sembra un bell'esempio da dare ai miei figli.
Perchè sono più forte di quello che credo.
Perchè correre di notte è belllissimo.
Perchè la ragazza che amo mi aspetterà al traguardo.
Perchè voglio godermi gli ultimi 1000 metri di gloria personale. 
Perchè il sapore della sfida, sebbene sfiori la follia, rende tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.

lunedì 9 maggio 2011

Collemarathon 2011 - "L'è adè Fèn!"

Voglio scrivere subito, ancora con le emozioni sulla pelle, di questa ColleMarathon 2011.
Sono stato male. Davvero. Il tendine d'Achille del piede sinistro ha iniziato a rifarmi male al 32simo km e non sono più riuscito a spingere, sono arrivato da solo in 3 h e 58 min, mi si è gonfiata la caviglia, e come se non bastasse per la prima volta dopo la gara ho pure rimesso.
Ma dico la verità: è stato tutto bellissimo!
Alcuni giorni prima i ragazzi del mio gruppo ed io decidiamo di farla il più possibile insieme e di chiuderla in circa 4 ore. Siamo in tanti: i Never storici e i nuovi Andrea Boschetti e Tommaso Giorgetti. Partenza ora 6.30 per Fano. Poi bus fino a Barchi dova avverrà la partenza. Li, incontro tanti amici: Mitico, Stefano (che continua a preparare il Monte Bianco), Gilberto, il gran Maestro Forace con il quale facciamo anche un "siparietto" e tanti atleti di Senigallia.
Alle 9.00 partiamo.Il gruppo Never si fa notare. Siamo tanti, tutti insieme, facciamo un casino bestiale. Ho portato il fischietto: credo di essere l'unico dei più di mille partecipanti ad avere questo strumento di "tortura" per le orecchie! Ad ogni paese attraversato fischio, arringo la folla, diamo i "cinque" ai bimbi e ai grandi, ringraziam i vecchietti seduti sulle seggiole che ci incitano anche se probabilmente dentro di loro dicono "io ai tempi suoi facevo all'amore,altro che correre...".
Il tifo c'è, forse più di due anni fa, quando feci la Colle per la prima volta. O forse è l'effetto Never che scalda le persone. A San Costanzo arriviamo e ci scateniamo nel solito "Pulveron'": lo speaker è eccitatissimo, Non gli sembra vero, e anche lui butta benzina sul fuoco dell'entusiasmo del pubblico. A San Costanzo mi aspetta anche la mia famiglia: i miei, i miei bimbi, e la mia Isa. Bacio generale e si riparte.
I km e le salite scorrono via rapide tra le battute dei Never con i quali si parla un pò di tutto per non sentire la fatica e il caldo, che è il vero nemico da battere.
In fondo alla discesa -  forse proprio a causa della lunga discesa che ci porta al mare - il dolore al tendine d'Achille si fa quasi insostenibile. Rallento e lascio che  i Never continuino la loro gara. Li vedo sempre, e questo mi permette di non mollare. Ma poi perchè? Mollare? Non se ne parla proprio. Zoppico ma corro. Non ho alcuna intenzione di camminare. Ho fatto gare di 11 ore, non ho nessuna intenzione di ritirarmi per la prima volta e per di più nella gara di "casa" . La mia testa sta alla grande. Vado. Mi raggiunge Giovanni Forace al 38simo Km. Mi dice di non forzare ed io i consigli  del Maestro li metto in pratica. Anche perchè per non forzare sul tallone, carico sulla caviglia sinistra e spingo solo con la gamba destra. E dopo un pò arrivano anche dei crampetti. Niente di serio. Al traguardo vorrei prendere i miei bimbi e attraversare la linea con loro. Ma Fede si vergogna. Ci sta: io penso sempre che sia grande, ma è solo un ometto, e probabilmente tutta la confusione dell'arrivo lo spaventa un pò. Vado da solo e soffio nel fischietto con tutto il fiato che ho. Alzo le mani per dire alla gente di farsi sentire e loro rispondono alla grande! Anche lo speaker del traguardo è entusiasta: un pò di spettacolo bisogna pur farlo! In fondo noi atleti abbiamo scelto di correre, il pubblico è li sotto il sole da ore e non glie lo ha fatto fare nessuno. E allora almeno facciamolo divertire!!!
Dopo il traguardo sale il dolore. Finchè correvo andava, ma appena fermato tutto si blocca. Mi fa anche male lo stomaco: e per la prima volta rimetto dopo la gara (ooooooooh! Qualche novità finalmente!!!).
Doccia e si va zoppicando a mangiare qualcosa con la mia famiglia.
Quasta è stata la gara più divertente che ho fatto fino ad ora: tutto merito della mia squadra e dello "Spirito Nev" che sta contagiando sempre più persone. A questo proposito complimenti ai nuovi arrivati Tommaso ed Andrea: neverissimi!!!!

Grazie a tutti per il supporto. Grazie ai miei genitori (ed auguri alla mia mamma!!), grazie ai miei piccoli cuccioli per la carica che mi hanno dato. E grazie a Isa, come sempre, per l'aiuto che mi da tutti i giorni per organizzare gli allenamenti. E per aver accettato di correre Roma 2012 insieme!!! ;D

martedì 19 aprile 2011

SanBarTrail


Solo due parole, perchè è andato tutto benissimo: domenica 17 aprile  a Gabicce Mare, T.A. organizzato da MiticoJane alias Danilo Biagiotti. Percorso bello e suggestivo di quasi 24 km e poco più di 1000 metri di dislivello. Alcuni tratti poco corribili ma per il resto bello bello! Bella gente, bella giornata. Assolutamente da rifare! Grande Mitico!!!


<--il momento del relax
<---il momento di fare lo scemo!!!

Nella corsa e nella vita...

‎1 Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.


2 Quando perdi, non perdere la lezione.

3 Segui sempre le 3 "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.

4 Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.

5 Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.

6 Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.

7 Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.

8 Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.

9 Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.

10 Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.

11 Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.

12 Un'atmosfera amorevole nella tua casa dev'essere il fondamento della tua vita.

13 Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.

14 Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.

15 Sii gentile con la Terra.

16 Almeno una volta l'anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.

17 Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.

18 Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.

(Dalai Lama)

lunedì 11 aprile 2011

T.A. notturno alla ricerca di Azzurrina - Ponte Verrucchio e dintorni (Rn) 8/4/2011

Bello! Per me che sto scoprendo piano piano (e non solo come andatura!!!) il mondo del trail, il trail autogestito "Alla ricerca di Azzurrina" è stato una sorpresa positiva. E non solo per i posti e per l'orario, ma soprattutto per la compagnia.
Da Senigallia partiamo in tre, Cristian, io e Michele che ha scoperto l'appuntamento grazie alla conoscenza con l'organizzatore (Andrea). 
In 1 ora siamo al luogo d'incontro: poco meno di 30 trail runners di ogni forma e dimensione addobbati con lampade frontali  e pronti a 20 km di corsetta in notturna!
Si parte! Davanti alcune ragazze toste fanno l'andatura; il gruppo si sgrana, ma nello spirito dei t.a. ci si aspetta ad ogni bivio. Si tira il fiato, si beve (caldo estivo ad aprile...) e si cerca bene la traccia da seguire. Attraversiamo campi, boschetti, alcune strade di campagna e piccoli pezzi di asfalto. Rifonimento preparato dagli organizzatori e poi di corsa alla ricerca di Azzurrina. Arriviamo al borgo, facciamo alcune foto e si riparte percorrendo alcuni tratti molto suggestivi, illuminati solo dalle lampade frontali dei runners.
Ritorniamo nel buio al luogo di partenza, incrociando alcuni automobilisti sorpresi dalla scena.


Piccolo ristoro e ci si saluta, dandoci appuntamentoal prossimo t.a.. A proposito! Domenica a San Bartolo, c'è il t.a. organizzato da Mitico. Da non perdere!!  

lunedì 28 marzo 2011

Ecotrail de Paris - 80 km

Non so se stavolta riuscirò essere lucido. Ma le emozioni sono state forti e l'esperienza importante più delle altre.


Ecotrail de Paris 80 km: il pettorale l'ho vinto per caso grazie alla rivista SpiritoTrail. E' una occasione unica e non voglio farmela scappare: vado.

Gli ultimi 15 giorni prima della gara sono in sofferenza. La caviglia fa male e ho del liquido che non mi permette di correre.

Parto in treno. Cuccetta. Arrivo con 1 ora di ritardo. Metro e albergo. Esco e vado alla Tour Eiffel a ritirare il pettorale. Mamma mia! Mi sembrano tutti super atleti. Mi chiedo che ci sto a fare io...

Chiamo Guido (che come me ha vinto il pettorale grazie a SpiritoTrail) e lo aspetto al Villaggio.

Ci presentiamo e scambiamo qualche impressione e ci diamo appuntamento per cena, quando ci raggiungerà anche Davide, altro vincitore del concorso.

Cena con spaghetti alla bolognese a due passi dalla Senna. E poi a nanna presto.

Al mattino ci ritroviamo io e Guido (Daniele parte prima per la 50km) per il trasferimento verso Saint Quintin da dove partirà la gara di 80 km.

Alla partenza incontro Giovanni, con il quale ho percorso alcuni km della Strasimeno e conosco Max e Claudio, due matti (in senso buono)che fanno bene a questo sport!

Ore 12.30: cinq, quatre, trois, deux, une...via!

Spettacolo il tempo è bello e attraversiamo luoghi magnifici: mi sembra di vedere gli impressionisti con i loro cavalletti, immortalare un dejeneux sur l'erbe, o delle ninfee...Mi ritrovo accanto a Giovanni, ma in una gara così lunga è un bene che ognuno ascolti il suo fisico e segua le proprie sensazioni. Attraversiamo laghi, stagni, boschi, alcuni cittadine attorno a Parigi. I bambini di un asilo ci aspettano lungo la strada e fanno il tifo. E poi tanti altri: “Bonne course!”, “Allez Nicolà'”, “Bonne Courage”. Una parola scalda sempre il cuore e annulla la fatica.

Al 17 km ho alcuni problemi: le gambe sono imballate e penso mi faccia male la milza. Mi fermo 1 minuto: mangio ½ biscotto e soprattutto faccio pipì. Riparto come nuovo.

Il primo ristoro è fantastico: il tifo della gente, un gruppo che suona, tutto ciò che serve per riprendere energie. Ho bevuto poco sino ad ora e non riempo camel bag e borracce. Il prossimo ristoro sarà tra più di 30 km. Si corre tra i boschi, alternando salite ripide, piccoli borghi, strade carrabili ed addirittura tratti di single track (incredibile...i monti a due passi da Parigi).

La stanchezza inizia a farsi sentire e inizia a scarseggiare l'acqua. Nonostante tutto passo la borraccia con la coca cola ad un ragazzo rimasto a secco. Al limite qualcuno la presterà a me poi...

Arriviamo all'Orangerie e trovo una fontanella! Eureka! Passiamo il chek point e inizia a diluviare.

Gioco il jolly: telefonata a Isa. E poi da quel momento, sarà la sua voce, sarà il diluvio che mi concilia ma vado come un treno. Mi prendo in giro da solo: “Eccolo...è il canto del cigno...”. E invece piano ma si va. Anzi supero anche molti atleti che mi precedevano. Al ristoro del 57simo km, infilo la pila in testa e cerco la maglietta di ricambio: non c'è! L'ho lasciata nella sacca alla partenza! Scemo! Scemo! Scemo! Per 50 grammi risparmiati, adesso ho un freddo cane! Si sta facendo notte ed è freddo e umido, ma l'emozione di correre al buoi nel bosco è grandissima. Ho i brividi quando rivedo le luci dei concorrenti come perle nel buio.

La stanchezza c'è ma è normale. Corro piano, cammino a tratti. Il rifornimento del 72simo km è fantastico: c'è tutto, per chi vuole anche la “soup”. Ma la cosa più bella è il tifo della gente e dei volontari (grazie,grazie,grazie) che lungo tutto il percorso oltre che darci informazioni ci hanno sempre incitato.

Dopo il ristoro non parto più. Nel senso che le gambe non vanno. Inizia un calvario. Cammino molto e corro poco, ma di mollare non se ne parla. Entriamo a Parigi, La Grand Dame ci aspetta tutta in tiro. Facciamo il lungosenna e poi...eccola...mai così bella. C'è ancora tanta gente nonostante siano le 23.45. “Supér!!” Allez Nicolà allez!!”. Salgo con altri i 360 gradini e taglio il traguardo. 10 secondi dopo di me arriva Giovanni. Un abbraccio. Un urlo di gioia. E' fatta!

Bellissimo. Potessi la rifarei subito. Cioè..datemi qualche giorno per riprendermi!!!





Grazie a Guido Borio, Daniele, Max Valsesia, Claudio e Giovanni Volontè: les italiennes con i quali ho condiviso alcuni metri di questa avventura!

Chiedo scusa a Isa e i miei cuccioli,i miei genitori per averli fatti stare in ansia per 12 ore.

Grazie a Eugenio, Rube e tutti gli amici che mi hanno incitato.

Grazie ai Never per l'affetto che mi hanno dimostrato: raga..se l'ho fatta io...il prossimo anno la facciamo tutti!!

Grazie soprattutto a Isa. Davvero. Ho scelto la persona giusta.


English Version (Scusate ma è stata fatta con Google Traslate)


I do not know if this time I can be polished. But the emotions were stronger and more valuable experience than the others. 




Ecotrail 80 km de Paris: I won the race number for the event thanks to the magazine SpiritoTrail. It 'a unique opportunity and I will not make me run away I go. 


The last 15 days before the race are suffering. The ankle hurts and I have some liquid that will not let me run. 


I leave by train. Berth. Arriving 1 hour late. Metro and the hotel. I leave and go to the Eiffel Tower to pick up their numbers. Mamma Mia! They all seem super athletes. I wonder what am I doing ... 


Name is Guido (who like me has won the bib with SpiritoTrail) and look in the Village. 


We introduce ourselves and exchange a few impressions and give us an appointment for dinner, when we will also have David, another winner of the competition. 


Dinner Spaghetti Bolognese with a few steps from the Seine. And then to bed early. 


In the morning we meet Guido and I (Daniel for the first 50km) to transfer to Saint Quintin from where the race of 80 km. 


At the start, meet John, with whom I traveled a few kilometers of Strasimeno and I know Max and Claudio, two crazy (in a good way) that are good at this sport! 


12.30: cinq, quatre, trois, deux, one ... go! 


Show the weather is beautiful and magnificent places cross: I seem to see the Impressionists with their easels, capturing a dejeneux sur l'herb, or water lilies ... I find myself next to John, but in a race so far is good everyone listen to your body and follow their feelings. We cross the lakes, ponds, woods, some towns around Paris. The children of a kindergarten waiting for us down the road and cheer. And many others: "Bonne course!", "Allez Nicolo '", "Bonne Courage." One word always warms the heart and undo the effort. 


At 17 km I have some problems: the legs are packed and I think I hurt the spleen. I stop in 1 minute: I eat biscuits and above ½ I pee. As a new division. 


  The first restaurant is fantastic: the roar of the people, a group that plays, all you need to regain energy. I drank little so far and not filled camel bags and water bottles. The next restaurant will be among more than 30 km. It runs through the woods, alternating steep climbs, small villages, roads, driveways and even stretches of single track (incredibile. .. the mountains a stone's throw from Paris). 


Fatigue began to be felt and the water is getting scarce. Despite all the hand with the Coke bottle at a boy remained dry. To limit someone will pay me then ... 


We arrive at the Orangerie and I find a fountain! Eureka! We pass the checkpoints and begins to pour. 


Playing the Joker: call to Isa. And then from that moment on, his voice will be, will reconcile the flood but I'm like a train. I take out alone: ​​"... Here is the swan song ...". And slowly but instead it goes. Indeed overcome many athletes who preceded me. On the rest of 57simo miles, I put the battery in the head and try to spare T-shirt: no! I left it in the bag at the start! Dumb! Dumb! Dumb! For 50 grams saved, now freezing cold! It's getting cold and wet night and it is, but the thrill of racing the horse in the woods is great. I shudder when I see the lights of competitors like pearls in the dark. 


The fatigue is there but it is normal. I run up, walk at times. The supply of 72simo km is fantastic: everything, even for those who want the "soup". But the best thing is the people cheering and volunteers (thank you, thank you, thank you) all the way over to give us information that we have always encouraged. 


After the rest do not start anymore. In the sense that the legs do not go. Start an ordeal. I walk and run very little, but giving up is not talked about. We go to Paris, La Grand Dame awaits us all in the shot. Let the quay and then ... ... she is never so beautiful. There's still so many people despite the 23.45. "Super!" Allez allez Nicolà! ". I climb the 360 ​​steps and with other finishes. 10 seconds after me comes John. A hug. A scream of joy. It 'done! 


Beautiful. Could I'd do it again soon. .. I mean give me a few days to recover! 










Thanks to Guido Borio, Daniel, Max Valsesia, Claudio Volonte and John: les italiennes with whom I shared a few meters of this adventure! 


I apologize to Isa and my pet, my parents have made them feel anxious for 12 hours. 


Thanks to Eugene, Rube and all the friends I have urged. 


Thanks to Never for the affection I have shown: raga .. if I made it ... next year we do it

martedì 8 marzo 2011

Ultramaratona del Trasimeno..ovvero facev' prima a saltall' ch' a giraje 'n torn'

Allora...dissi che l'avrei fatta come lungo e così è stato. Ma non lo farò mai più: le gare o si fanno o non si fanno. E così mi sono ritrovato a non spingere ed a giocare con il crono per finire nelle6 ore che mi ero prefissato. 5 ore e 59 minuti. Gara dura, che prevedeva il giro di tutto il lago con arrivo e partenza a Castiglione. 
Prima gara fatta con la nuova squadra quasi al completo: 7 never alla partenza di una delle gare di ulra più conosciute in Italia.
Organizzatori gentilissimi, rifornimenti frequenti ed abbondanti, percorso non molto sicuro a causa della presenza delle auto, e forse un po' monotono (soprattutto dal 42 simo km in poi).
Cronaca. 
Si parte in camper con Isa e Fede,mentre Lorenz rimane dalla nonna. A Castiglione incontriamo i compagni Never Tommy, Nico, Emanuele e Claudio,quest'ultimo all'esordio nelle gare. Al mattino ci raggiungono Cristian e MAnuela, insieme al never aggiunto Daniele.
Giornata quasi primaverile. Si vede che sono scarico perchè l'idea di fare 58 km nonmi spaventa neanche un pò: niente cagotto buono...
Partenza con Cristian che mi minaccia nel caso guardi il crono. Ci provo. Fino al 30simo km stiamo insieme, andatura buona e km che scorrono veloci tra una chiacchera e l'altra. Poi io rallento. Ho paura di non recuperare in tempo per l'ecotrail: ho solo 20 giorni. Da quel momento in poi trotterello. Mi fermo ai ristori, in salita cammino. All 39simo mi raggiungono e superano Nico e la Manu: provo a stargli dietro, ma la testa mi dice di non forzare. Forza ragazzi!!! Sia Nico che la Manu possono piuntare ad un buon piazzamento di categoria. Ai 42,195 passo un minuto più lento che alla ultra sulla sabbia...non dico altro!!
Dalla maratona in poi la stanchezza sale. Inizio a guardare il crono: piano si, ma entro le 6ore ci voglio stare. Corro e cammino, non per stanchezza ma per mancanza di motivazioni: probabilmente ilmiocervello ha detto "se non hai obbiettivi allora io le gambe non le faccio girare!"
Arrivo all'ultimo km e in salita,dopo 57 km vado a 5' e 15'': vuol dire che è mancata la testa. 
Arrivo stanco e non moltocontento, ma ci pensano Fede e Isa a farmi sorridere.E poi tutti i Never. Grandi tutti: cristian primo del gruppo Never; Nico secondodi categoria; Manu tra le top gilrs; Tommy al traguardo nonostante l'infortunio; Emanuele  - ilpiù giovane in assolutodei partenti alla ultra - quarto di categoria. Ma soprattutto  Claudio, alla sua prima gara, riesce nell impresa e sembra pure il meno stanco di tutti, oltre che giustamente il più felice.
Che dire...ottimo lungo per l'ecotrail de Paris!!

P.S.: 
La cosa più bella dell'ultramaratona: 1 ora e mezza dopo che ero arrivato, dal camper vedo un atleta che cammina prima del salitone finale. Esco, gli do la mia lattina di coca. Lui la prende, beve, mi da la mano e si mette a corricchiare. Non ci siamo detti una parola, ma credo che ci siamo stati per 2 secondi in completa sintonia.

lunedì 14 febbraio 2011

Ultramaratona sulla sabbia. 50 km a San benedetto del Tronto (Ap) 13/02/2011

Ci sono volte in cui tutte le promesse che ti eri fatto vanno in un “zot!” a farsi friggere. E ci sono volte in cui sapevi che le promesse che ti eri fatto erano un bluff, dette più per tranquillizzare gli altri che per te stesso. E poi ci sono quelle occasioni in cui queste due possibilità si concretizzano insieme. Tragedia, dirà qualcuno. E invece no. Almeno stavolta.
Dall'inizio.
Ultramaratona sulla Sabbia di San Benedetto del Tronto. Parto solo ma mi raggiungeranno Isa e Fede in corso d'opera. Arrivo e vedo facce preoccupate: il percorso è duro. Poco bagnasciuga e molta sabbia morbida. Cavolo! E io che pensavo alla lunga spiaggia compatta di Senigallia!
Partenza! Al via molti atleti forti. Parto dietro ma sto bene e vado. Volevo partire a 5,10 a km: invece 4 e 45... Ho i big a poche decine di metri e tra questi c'è anche Olmo. Che emozione! Ai 10 passo a 48' e qualche secondo. Al secondo giro di boa conto 25/30 atleti davanti a me tra maratoneti e ultra. Fino alla mezza maratona non vado sopra i 5' a km: 1 ora e 43'.
Decido di rallentare. Vado a 5' 05''/5' 10''. Il terreno è difficile come si temeva: o si cammina in un metro tra acqua e gradone di sabbia, o si va sulla sabbia morbida. La gambe girano, la testa c'è, mi alimento poco ma in modo costante. E poi, come sempre, una delle variabili gira storto. Penso che noi (adesso che ne ho fatte qualcuna posso dire noi) ultramaratoneti, dobbiamo essere un po' come degli astronauti: il nostro è un viaggio dove non ti può aiutare nessuno ed in cui le emergenze vanno risolte autonomamente. E' questo il bello. Al 30° km arriva un principio di crampi. Huston abbiamo un problema! Cammino un attimo e sembra rientrare tutto. Ma poi, appena provo a forzare, subito sento tirare il quadricipite femorale. Devo rallentare: 5' 45''. Arrivano mia moglie e mio figlio grande. Faccio finta di niente ma penso che è dura. Al passaggio dei 42,195 per un secondo penso di fermarmi. Ma poi mi dico che sono venuto per fare un lungo, che i miei obbiettivi sono le distanze lunghe, e che darei un pessimo esempio a mio figlio se nelle difficoltà mi vedesse ritirarmi senza lottare. Mi fermo al ristoro. Mangio e bevo. Arriva Fede che mi mette le mani sul sedere e mi spinge. “Vai papà! Forza!” . E li mi dico che ho fatto bene a non fermarmi. L'ultimo giro è durissimo per le gambe, ma la mente va meglio che in quello precedente. Il giro di boa sembra allontanarsi invece che avvicinarsi. Testa bassa. Guardo la linea mai uguale dove si mescolano il mare e la terra e vado. Ad ogni incontro con gli altri corridori c'è un incitamento reciproco: “Dai!”, “ Forza!”,”E' andata! Quasi fatto!!”. All'arrivo alzo il pugno. E' fatta! Prendo mio figlio per mano, ma anche per lui è dura correre sulla sabbia. Lo prendo in braccio. E no papà. Io il traguardo lo taglio con le mie gambe! Si divincola e mi corre di fianco. Tagliamo il traguardo. La medaglia la danno a lui. Giusto così! Senza i miei nanetti e la mia biancaneve non ci sarei mai riuscito.Il gpssegna 51,2 km. Il crono si ferma a 4 ore e 55 minuti.
Vado verso le docce (che non ci sono!!!! Organizzazione da rivedere) e incontro Marco Olmo, con il quale avevo scambiato due parole in gara, già cambiato dopo aver conquistato il 5° posto nella 42, 195km. Con la mia faccia di bronzo gli chiedo se possiamo fare una foto. C'è l'ho già, ma sono in abiti ”civili”, mentre adesso ho pettorale e medaglia.
Che dire...gara allenante, molto dura. Sono il solito ganzo che parte troppo forte per l'entusiasmo. Bene la testa, il fisico, l'alimentazione, l'approccio mentale alle difficoltà. Male la gestione della gara, i crampi,un unghia che è saltata al 40° km.
Gara che penso di non rifare: non mi è piaciuta l'organizzazione: 30 euro di iscrizione, niente docce, niente bagni lungo il percorso, niente tenda per cambiarsi, pasta party a 7 euro, rifornimenti minimal. A volte la buona volontà non basta, serve professionalità.
Grazie a tutti anche stavolta. A quelli che mi hanno sostenuto, mandato sms e email prima e dopo, telefonato, ma soprattutto grazie alla mia famiglia,che mi fa trovare energia anche quando il fisico non né ha più.

lunedì 7 febbraio 2011

Un pezzo del blog su Runner's World Italia!!

Le piccole soddisfazioni della vita: un pezzo del mio blog vive fuori dalla rete. Il post "Correre che bello!"  è stato pubblicato su Runner's World Italia di Febbraio nella sezione RW Letters. La firma non è la mia ma in calce c'è MOMOTAG, dall' indirizzo e-mail dal quale ho inviato l'articolo. Non cambia niente, ma fa sempre molto piacere!! Grazie Runner's World!!


lunedì 31 gennaio 2011

Modifiche in corsa!!

A causa della partecipazione alla Ecotrail di Paris, cambio il calendario gare:

13/2 Ultramaratona sulla Sabbia (50km S.Benedetto del Tronto)
6/3 StraTrasimeno (60 km Castiglion del lago - Pg)

Entrambe le gare le considero "lunghi" di avvicinamento alla 80 km di Parigi.  A San Benedetto, se ne avrò, tenterò di spingere un pò di più, mentre al Trasimeno conto di arrivare e di avere la forza (teorica!!!) di continuare a correre per qualche km!. E poi il Trasimeno vedrà la partecipazione di gran parte della mia nuova squadra e ci sarà  di sicuro da divertirsi!!!





ultra maratona sulla sabbia

Selva di Cadore 25/01/2011 -7° Corsa nei boschi in favolosa solitudine

lunedì 17 gennaio 2011

Ecotrail de Paris

Eureka! Grazie a SpiritoTrail andrò all'Ecotrail de Paris! 80 km nei dintroni di Parigi e arrivo sulla Tour Eiffel!

Non volevo neanche tentare il concorso e invece...come disse Valentino Rossi "...pensa se non ci avessi provato!" . E allora con questo spirito tenterò di fare questi 80 km di sterrati, con il sorriso perchè questo è un regalo (l'esperienza oltre che l'iscrizione) ma con la determinazione di voler fare del mio meglio. Ora allenamenti (in mezzo ci mettiamo anche la StraTrasimeno 60km) e sforzo organizzativo per trovare trasporto e alloggio a prezzi bassi (anzi se qualche parigino mi ospita...) e soprattutto spoooooonsoooorrrrr!!!
A breve altre notizie!!!

il sito dell'Ecotrail de Paris

sabato 15 gennaio 2011

Trail autogestito Parco San Bartolo

Salve a tutti! L'amico e collega runner MiticoJane, sta organizzando un Trail Autogestito vicino Gabicce.
Vi lascio il link del suo blog!!

http://miticojane.blogspot.com/2011/01/prox-ta-parco-san-bartolo.html

mercoledì 12 gennaio 2011

Pausa alla fine del trial autogestito del Poggio San Vicino. Novembre 2010

mercoledì 5 gennaio 2011

la corsa e la vita

Ieri mi sono reso conto di una cosa che forse già sapevo: a me la corsa piace perchè è specchio della vita. Ti regala grandi soddisfazioni e ti mette sempre alla prova. Ed è bella, anche quando è dura.
E insegna sempre qualcosa. A me la corsa ha insegnato a tener duro anche quando vorresti mollare.
Da ottobre vago da un infortunio all'altro. Non riesco ad allenarmi come vorrei e vedo allontanarsi gli obbiettivi e i livelli (sempre non eccelsi) ai quali ero arrivato. Gli impegni quotidiani poi ci mettono del loro, e i tempi per allenarmi sono sempre meno. Ho pensato seriamente di smettere e di corricchiare ogni tanto.
Poi però ho deciso di tenere duro: corro tutti i giorni. Poco ma corro: 8, 9, 14 km. Sono convinto che il dolore alla testa passerà e che i mille impegni che mi rubano il tempo vadano scemando.
E poi nella vita e nello sport servono esempi positivi e amici veri, e sostegno. Io ho tutto questo e sono fortunato: mio padre e mia madre mi hanno insegnato che non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco, rispettivamente cambiando lavoro e laureandosi a quasi 50 anni. Gli amici non mollano mai – faccio solo l'esempio delle Never Manuela & Manuela, che con gli infortuni hanno raggiunto una la squadra nazionale e l'altra i mondiali di 70.3 di triathlon. E poi la mia famiglia mi da sempre lo stimolo e la carica per buttarmi in nuove “sfide”.
Allora ci provo: a fine aprile tento The abbot's Way, 125 km tra i boschi (spero di riuscire ad iscrivermi alla tappa unica), e poi la 100 km del Passatore.
Take it Easy, Run Hard!