lunedì 4 novembre 2013

Ci sono strane alchimie grazie alle quali, in rari casi, uno sport individuale viene vissuto e condiviso con la stessa passione che si ritrova negli sport di gruppo. E questo spirito io lo ritrovo ogni volta che incontro i miei compagni di squadra dei Never Stop Run. Oggi eravamo tanti, abbiamo fatto sport differenti, ma alla fine è stato come se tutti fossimo stati sui sentieri o sui pedali insieme a quelli che non c'erano. Grazie a tutti ragazzi!

lunedì 28 ottobre 2013

Conero trail - terza edizione

LA GARA

Qualcuno potrebbe dire che è facile fare una gara bella in un posto come il Parco del Conero. In effetti la natura aiuta: paesaggi mozzafiato, la perfetta fusione tra mare e montagna, salite impegnative e discese tecniche adatte per un trail con la T maiuscola. Ma solo questo non basta per organizzare una bella gara. Ci vogliono le persone, con la loro umanità e professionalità. E' come per le donne belle. Non basta essere belle, bisogna avere anche la testa. E così il Conero Trail, passa da gara bella a gara magnifica. E tutto grazie ad un mix di bellezze naturali e di organizzatori preparati. Permettetemi di ricordare, tra le varie cose, il ristoro finale con pizza e coppette di gelato (oltre ad ogni altro ben di dio).

LA SQUADRA

I Never Stop Run hanno finalmente fatto una gran figura: tre atleti sul podio delle rispettive categorie e un quinto posto assoluto con Cristian Carboni, sempre più nell'olimpo dei trail runners a livello nazionale. Ma oltre alle posizioni di rilievo, mi piace sottolineare la presenza massiccia ed allegra, coronata da un premio per la terza squadra più numerosa alla manifestazione. Bravi tutti: Cristian, Tommy e Tommy, Andi, Messe, Michi, Daniele e Tamara, Gino, Raffaella e Manuela e pure io nonostante una gara così così.

LA MIA GARA
Un panettone mi ha salvato.
Le ultime parole famose prima della partenza sono state : “son 23 km...non porto gnent' io!” . E zac...arriva la crisi glicemica a tre quarti di gara con conseguente grippaggio delle gambe in salita. Fino a quel momento buonissima gara: bene le salite e benissimo – incredibile amisci! - le discese, dove non solo tengo, ma recupero una decina di posizioni, Poi il fattaccio e la rinascita grazie ad un pezzo di panettone trovato al quarto ed ultimo ristoro. Da li in poi ho pensato a salvare il salvabile e ad arrivare al traguardo.

Il POST GARA

Pranzo sociale alle 15 con la mitica carbonara di Rutulon': 200 g di spaghetti, 3 rossi d'uovo, 100g di parmigiano, 100g di pancetta, pepe, olio...tutto in una sola porzione! La parte più impegnativa di tutta la giornata!


martedì 19 marzo 2013

papà

Ho capito che essere papà è un "lavoro" duro. Non esiste un "istinto" innato come per le mamme. Passi nel giro di pochi minuti da ragazzotto pirla a uomo (sempre pirla naturalmente) e del cambiamento te ne accorgi subito. Basta prendere in mano quel cucciolo che anche tu in minima parte hai contribuito a creare. E non è un lavoro duro per le responsabilità, per le paure, per le preoccupazioni, per le attese le speranze e le delusioni che da quel momento in poi saranno le tue ma soprattutto quelle dei tuoi figli. E' un lavoro duro perchè non sei solo un papà: per i tuoi figli sei Superman, Indiana Jones, Manny l'Aggiustatutto, Alonso, Michael Jordan, Del Piero e tanti altri. Per i tuoi figli sei un mito, l'eroe imbattibile che vorrebbero diventare. E' un lavoro duro perchè TU sei l'esempio da seguire. E gli esempi non dovrebbero far cazzate. Sono diventato papà a 28 anni. La stessa età che aveva mio padre quando sono nato io. Sono passati 35 anni e per me rimane l'eroe imbattibile di quando ero piccolo. E tra i superpoteri che vorrei avere ereditato da lui, mi piacerebbe, in questo momento, avere la CapacitàDiNonArrendersiMai. Che è una cosa meno spettacolare di saper volare o sparare ragnatele, ma il mio papà non l'ha mai persa. Nemmeno quando lo hanno colpito con la Kriptonite.