martedì 16 novembre 2010

il servizio di Icarus sulla Tartufo Trail

Il servizio di Icarus sulla Tartufo Trail
Per la seconda volta vado in tv con la corsa...quasi quasi chiedo ai miei sponsor un aumento!!!

sabato 13 novembre 2010

Il gusto della sfida

Stavolta non scrivo raccontando solo di me. Ma parlo comunque di corsa. Domani il mio amico e “allievo” Massimo, correrà la sua prima maratona, la Turin Marathon. Mi ha chiesto di seguirlo durante la sua preparazione e per la prima volta ho accompagnato un atleta passo passo, fino al momento della gara. Non sono un preparatore, ma ho usato la mia “esperienza” per buttare benzina sul fuoco della sfida di Massimo. Il suo obbiettivo è finire, magari sotto le 4 ore. Io gli auguro di farlo, ma soprattutto gli auguro di divertirsi, di sentirsi bene, di essere felice durante i 42 km e 195 metri che dovrà percorrere. Se tutto andrà bene sarà tutto merito suo. Io ho fatto davvero poco. E' merito suo principalmente perchè ha accettato la sfida. E oggi in pochi sanno mettersi in gioco, in particolare quando la sfida è contro se stessi. Si sta troppo bene nella mediocrità, nella sicurezza di non rischiare nulla, nella tranquillità di non avere delusioni.
Penso che invece noi dobbiamo provare a superare i nostri limiti e dobbiamo rischiare di avere delle delusioni.
Di sicuro senza sfide si vive meglio, ma non si vive realmente. E le sfide si trovano dovunque nella vita.
Probabilmente nella vita tutti sognavamo di fare altro: da piccolo io speravo di fare il pompiere, poi il fotografo, alle superiori volevo cambiare il mondo e andare in Africa. Quando lavoravo per l'università sognavo di avere un posto non a progetto.
Adesso ho due figli ed una donna favolosi. Ma ho voglia di sognare ancora. E di “sballarmi” un po'.
Qualcuno può trovare strano questo modo di evadere dal quotidiano: ma lo preferisco a schiantarmi di cocktail e di birra tutte la volte che esco o di far finta di avere 15 anni anche se ne ho 32.
Anche se svegliarsi alle 6 e farsi 3 ore di corsa, magari al freddo, capisco possa essere un modo di divertirsi poco comprensibile.
Mi piacciono le persone come Massimo, e come i miei colleghi di “imprese” sportive normali (per noi sono straordinarie): siamo un po' gli avanguardisti del nostro animo, i kamikaze della nostra tranquillità. Siamo ,ognuno per noi stessi e per i nostri “simili” ,dei veri Eroi, non come quelli finti che ci dicono di osannare dalla tv. Siamo Eroi perchè per fare cose che nessuno ci obbliga di fare andiamo contro molte cose, e perchè sappiamo che in quello che facciamo c'è sempre il rischio che non vada come volevamo. E perchè questo atteggiamento lo riversiamo anche fuori dallo sport.
E' per questo che tifo per noi e faccio del mio meglio per far appassionare le persone che incontro alla fatica buona dello sport. E forse è per questo che mi chiamano scherzosamente “maestro”.
E oggi tifo per Massimo: divertiti e goditi ogni secondo...e corri!!!!!