venerdì 14 dicembre 2012

martedì

A volte basta un cartello stradale per rendersi conto delle cose.
E' un martedì. Sono le 13.15. Pedalo sul lungomare in direzione casa. La temperatura è di pochi gradi sopra lo zero. Sono in piedi dalle 5 per lavoro. Con la coda dell'occhio leggo “Ancona 26”. 
26 cosa? 26 passi? 26 gradi? 26 kilometri.
Kilometri...di solito non sono abituato a mettere l'unità di misura quando corro. Anzi: non siamo.
Per noi 42 km sono il “quarantesimo; 90 km il “novantesimo”, 100 km il “centesimo”. Li consideriamo alla stregua di un essere vivente. Potremmo usare la maiuscola: Quarantesimo, Novantesimo, Centesimo. Li conosciamo, questi esseri. Li rispettiamo. A volte ne abbiamo paura. Ma sono creature ormai familiari. Mi ritornano in mente le parole di un amico in un allenamento trail – ormai non ci facciamo più caso alla distanza, sembra tutto normale -.
Poi all'improvviso capisco che io ho corso per 90 kilometri. Come arrivare da casa mia a Forlì. 90 kilometri sono una distanza che a me atterrisce al pensiero di farla in auto. Mi spaventa di più arrivare in Ancona in autostrada che fare una gara in montagna di centotrenta. Anzi “Centotrenta”. Non mi sento un superuomo. E neanche un pazzo, come pensa qualcuno. A me piace sognare. E correre 8, 10, 20 ore mi fa sognare, mi fa ridere, mi fa piangere, mi fa sentire un dio e mi fa sentire un niente.
Nel 2013 diventeremo grandi Never. Anzi, siamo già Grandi. Ma lo saremo sempre di più. Perchè nella corsa non abbiamo nemici. Non corriamo per sconfiggere nessuno.
Corriamo per battere noi stessi.

Che il 2013 della corsa sia duro amici Nev. Perchè noi lo saremo di più.

giovedì 1 novembre 2012

Ecotrail di San Francesco 130 km


Non ci sono riuscito. Stavolta sono stato costretto a ritirarmi.
Eppure andava tutto bene, anzi meglio di come mi aspettavo.
Una volta ho detto che gli ultramaratoneti sono come astronauti. Adesso me li immagino su un filo da trapezista, in equilibri precario tra le mille variabili che intercorrono tra l'attesa della partenza e la meta finale. Basta un soffio di vento e si cade giù. Basta un po' di freddo e ci si ritira quando ormai il grosso era alle spalle.
Sono deluso, perchè stavo e sto bene: perchè per la prima volta il giorno successivo ad una corsa di 90 km non ho dolori muscolari. Sono arrabbiato perchè per la prima volta potevo arrivare primo, anche se il valore della vittoria sarebbe stato relativo. Sono desolato perchè ho lasciato la mia compagna di team a correre 40 km da sola nei boschi.
Rifarei tutto. Da capo a piedi. Ho visto luoghi suggestivi. incontrato bella gente (gli organizzatori ed i volontari sono stati fantastici), e a parte un primo momento di sconforto non ho perso la voglia di correre. Magari da solo. Magari in montagna. Riprendo domani. Con mio figlio Federico di 5 anni. Oggi mi ha chiesto: “Papà quando mi porti a correre nei boschi con te?”. Come si fa a dirgli di no.

Alla Manu

Ciao Manu!
Come va? Gambe? Ginocchia?
M'avete chiesto in tanti di scrivere qualcosa sul mio blog. Ma sinceramente non mi va. Non ho voglia di scrivere di una sconfitta. Stanotte mi sono svegliato alle 2 e ho iniziato a pensare alla gara fino a quando non è stata ora di alzarmi. Magari lo farò più avanti, quando avrò smaltito la delusione.
Vorrei invece scrivere a te, innanzitutto per ringraziarti.

Questa è stata una delle esperienze più forti della mia vita, non solo sportiva.
Grazie per aver accettato di fare la gara insieme, grazie della chiaccherata in viaggio. Grazie per la forza e il coraggio che mi hai infuso prima della gara. Grazie per avermi aiutato nei momenti di crisi che ho attraversato in quelle 16 ore in cui siamo stati insieme per i boschi.
Ti scrivo anche per chiederti scusa. Scusa per non aver avuto la forza di andare avanti e per essermi arreso di fronte alle difficoltà. Scusami soprattutto per averti lasciato da sola negli ultimi 42 km. Non sai come mi sono sentito. E' stata la cosa più brutta che mi sia capitata negli ultimi tempi. Avrei fatto qualsiasi cosa per ripartire. Ho anche riprovato a riprendere dopo che tu eri andata, ma dagli sguardi dei volontari ho capito che probabilmente non sarei arrivato neanche in fondo alla strada. Era da tantissimo tempo che non piangevo. Ma il bello di queste esperienze è proprio questo, portare le proprie emozioni ad un livello che non puoi più controllare.
Quando sei partita ero sicuro che avresti concluso. E anche bene. E quando mi sono svegliato sul pavimento della palestra avevo paura che fossi già arrivata!
E' stato bellissimo vederti arrivare e vederti arrivare piangendo.
Per me è stato tutto bellissimo (meno che il ritiro).
Sei una grande persona, oltre che un'ottima runner!

Ciao Manu! Grazie. Scusa. E un abbraccio!

Nico

mercoledì 10 ottobre 2012


Ecco...lo sapevo! Ci sono ricascato: 130 km con le solite ansie...Sarà la distanza più lunga percorsa da me a piedi. A breve altre news!

lunedì 26 marzo 2012

Ecotrail de Paris 2012

Ci sarebbero tante cose da raccontare di questa mia seconda partecipazione alll'Ecotrail di Parigi 80 km. 80 km sono tanti. 10 ore sone tante. Sono centomila passi. Sono novantamila battiti di un cuore normale. Potrei scrivere del prima e del dopo. Dell'emozione della partenza. Della gioia dell'arrivo. Potrei dire della fatica e delle cose negative, del mal di stomaco, dei dolori alla pancia, di una caduta, della paura di non finire. 

l'arrivo

io, Cristian, Manu e Baldo
 Invece il cervello dell'uomo è strano. Con il passare del tempo tende a ricordare solo le cose belle e ad eliminare quelle negative. A me sono bastate 24 ore. 
E allora voglio raccontarvi della gioia di una corsa massacrante che ho deciso di correre per la seconda volta in due anni. Della felicità di essere tra quei duemila folli, con tanti conoscenti, sei amici, tre compagni di squadra e la ragazza che mi sopporta da tanto ad aspettarmi al traguardo. Della bellezza dei luoghi che riempe gli occhi. Della fatica che a me da piacere e delle gambe che non ne vogliono più sapere. Voglio raccontarvi soprattutto dell'amicizia. Perchè a me, le cose che più resteranno di questa Ecotrail Pris 80 km 2012 saranno la voce rotta dall'emozione del Baldo che mi dice: “Nico ...grazie che mi ci hai fatto venire”; la telefonata di Cristian, quando mi ha comunicato che era arrivato secondo tra gli italiani e mi ha dato l'energia per fare 9 km verso la torre ad una velocità impensabile prima di ascoltare la sua voce; le lacrime della Manu sotto alla torre. Lo sguardo di Isa quando sono entrato urlando con i pugni al cielo nel rettilineo d'arrivo. E la gente che mi dava high-five durante gli ultimi 200 metri prima della scalinata verso il primo piano della torre. La telefonata di mio figlio che mi chiede “Papà, sei arrivato ottavo?”. Per un po', ho deciso: niente gare. Ma la felicità è una droga ed è difficile disintossicarsi.

Nico “Hop Hop -Din Din” Mallucci

giovedì 16 febbraio 2012

Ciao Ross

Qualche giorno fa mio figlio mi ha detto: “ma quando io sarò come te, i nonni ci saranno ancora? Io non voglio che vadano in cielo”. E io, che non sono credente, ho cercato di spiegare ad un bimbo di quasi 5 anni cosa succede secondo me.
Fede, quando noi moriamo, non è che non ci siamo più. Diventiamo terra e poi su quella terra nasceranno fiori. E i fiori saranno così belli che ti ricorderanno le persone a cui vuoi bene.
“Ma anche i fiori muoiono papà”. E i fiori diventeranno di nuovo terra, acqua, montagne, mare, animali, stelle e tutto ciò che ti fermerai ad osservare.
E pi ho pensato – ma non l'ho detto – che dovranno imparare a godersi il viaggio, ad assaporare gli attimi a godere delle piccole cose.
E poi ho pensato – ma non l'ho detto – che per me la corsa e la vita sono simili, perchè il bello non sta nel tagliare il traguardo, ma nel mettere un piede dopo l'altro e godersi il cammino.

Ciao Ross.

sabato 21 gennaio 2012

Never + Sport&Travel

Vi lascio il link apparso sul sito di Sport&Travel, la società alla quale i Never si sono uniti per dar vita ad un 2012....super!!!

I nuovi amici Never!

lunedì 9 gennaio 2012

Trail del Poggiolo , ovvero “la vita è tutta un bivio” (sopra la follia)

Trail del Poggiolo. Che? Dove? Quando? Ok. Si va.

La follia.
La famiglia Never: da sx Tommy-Io-Claudiao-Cristian-Mik
Secondo voi 5 baldi giovani con mogli e figli a casa possono partire per andare a fare una gara, in una località sconosciuta, senza aver visto e trovato altimetria e percorso e soprattutto senza allenamento? La risposta è SI. Naturalmente se a sponsorizzare la gara è Miticojane!

Sveglia ore 5.15 e partenza alle 6.00. Due ore di autostrada accompagnati da una luna tonda come una forma di gruviera che farebbe impazzire di gioia il fratello scemo di Ratatouille e 40 minuti smarriti sui monti in strade tortuose come il ragionamento del ministro dell'economia quando spiega la manovra. Risultato: mal d'auto e gambe a pezzi prima di partire.
Poi, quando meno te l'aspetti, dagli alberi emerge un casolare. E dal casolare delle compaiono delle auto. E dalle auto fanno capolino trailrunners infreddoliti. Tanti. Più di 200. Vestiti dalla canotta al Moncler incuranti e sofferenti i 2 gradi sottozero che "picchiano" alla partenza.
Partiamo alle 9.10. Bellissimo! Parto piano con l'idea di spingere alla fine. Voglio vedere come reagiscono le gambe dopo 15 giorni nei quali ho raddoppiato i km e aggiunto qualche allenamento di ripetute in salita. Però al 6° km vado bene. E macino un passo dopo l'altro. Mi accodo ad un gruppetto che ha un buon ritmo. Guardo le loro scarpe per non incappare in qualche buca o scivolare su qualche chiazza di neve o ghiaccio.

Il Bivio
Cristian ed io prima della partenza
Al nono km c'è un bivio. Veniamo da una discesa, il tracciato in questo punto non è segnalato alla perfezione e il trail runner medio che fa? Tra un sentiero in discesa ed uno in salita prende senza esitazioni quest'ultimo, fedele alla suo rinomato masochismo. Dopo 5/600 metri ci accorgiamo che stiamo per fare la fine di pollicino con le briciole di pane e ci fermiamo per riflettere sul da farsi. Torniamo indietro. Siamo 15 pollicini smarriti e abbiamo perso sei-sette minuti. Ci accodiamo al gruppo. In un primo momento ci scherzo: “e vabbè...per stavolta non vinco”. Ma poi mi prende un po' di scoramento. Mollo la presa. E poi inizio a soffrire le salite, in particolare quelle dove non si corre.Le ripetute di questa settimana mi hanno frollato i quadricipiti. Riprendo a spingere solo al 18simo km. Ritrovo Mik (uno dei miei compagni di squadra) e arriviamo insieme al traguardo.
Crono: da dimenticare. Esperienza da ricordare!
L'Appennino mi regala sempre belle immagini!

Grazie agli organizzatori (lo svarione sul percorso è colpa nostra, dovevamo non guardare i nostri piedi...).
Grazie ai Never Cristian, Tommy, Claudio, Michele per essere stati ancora una volta compagni d'avventura.

Grazie ai miei cuccioli e ad Isa che sta facendo di tutto per farmi allenare seriamente per arrivare a Parigi in forma!    

sabato 7 gennaio 2012

piccolo omaggio a Manuela Sabbatini - dal blog dei Never Stop Run

Piccolo omaggio ad una amica, grande ultramaratoneta, compagna di squadra e spero...di CCC 2012!!
Brava Manu!!!

http://never-stop-run.blogspot.com/2012/01/orgoglio-never.html


Nella foto da sx: Mik, la Manu e io al Tartufo Trail 2011