lunedì 26 settembre 2011

mezza maratona di Senigallia 25/09/2011


Magari in futuro scriverò qualcosa su questa prima "Mezza Maratona di Senigallia". Per ora vi giro quello di Roberto Balducci, Amico trovato grazie alla corsa, che ha saputo cogliere come spesso accade, le emozioni che io e altri della mia squadra proviamo durante la corsa.


l'infinita scoperta della corsa

di Roberto Balducci
che cos'è correre?
è la cosa più naturale che possa fare l'uomo dopo il camminare, ne è la normale evoluzione...
i primi uomini correvano per fuggire via dai pericoli o correvano per cacciare la carne per il loro sostentamento. si potrebbe dire che la corsa è vita? non so veramente cosa sia per altri. io mi limito a dire che è una cosa indispensabile: è una valvola di scarico per i miei momenti contrari, è l'eccitante naturale una volta superata l'ardua prova in questione, è un perfetto collante per cementare i rapporti con gli altri.
questa mattina c'è stata la prima edizione della mezza maratona nella mia città. la "mezza" fa 21km. a molte persone sembra un numero che fa paura, per alcuni è un altro modo per testare le proprie capacità, per molti altri è mezzo divertimento (e io sono in questo gruppo)...
così se mi chiedono di andare a correre una "mezza", generalmente ho l'amaro in bocca e glisso o rimango sul vago nel dare una risposta, e di conseguenza finisco per evitare.
questa mattina però ho avuto il piacere di assistere all'eterno spettacolo che questo sport concede sempre a chi lo sa apprezzare.
alla partenza c'è andrea cionna, un ragazzo di quarant'anni non vedente che corre la maratona in poco più di 2 ore e mezza (!!!).
ci sono ragazzi e ragazze che corrono saltuariamente, magari quando si sentono a disagio con le varie prove "bilancia" o "costume" ma che, incuriositi di cosa voglia dire correre il doppio se non il triplo del loro massimo, vogliono fare un tentativo.
ci sono i "cuccioli", i figli dei runner che si cimentano nell'emulazione (piccole corse non competitive) dei loro personali eroi, padri e madri che insegneranno sicuramente anche a loro l'amore per questo sport.
ed infine c'è lui, il popolo degli "aficionados". ne conosci una manciata eppure è come se li conoscessi tutti. 
c'è quello che lo fa per correre in eterna sfida contro se stesso.
c'è quello che corre per puro spirito agonistico, in lotta contro tutto e tutti.
ci sono quelli che lo fanno per godersi un piacevole passatempo.
ci sono quelli presenti per ridere e scherzare con gli amici.
c'è quello che torna indietro o si ferma per aspettare un amico in difficoltà.
c'è quello che usa la corsa come allentamento per corse future.
c'è quello che non vede l'ora di arrivare agli ultimi cento metri, prendere per mano o in braccio il suo piccolo, e attraversare insieme a lui (lei) il traguardo, in un perfetto simbolismo della vita.
ci sono gli abbracci, la stanchezza, la sete, il caldo o il freddo, la fatica, lo sfinimento, i sorrisi, le strette di mano, le recriminazioni, le rese, i ritiri, le vittorie e le sconfitte, ma soprattutto c'è la partecipazione.
che cosa semplice che è correre........... no???

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