lunedì 23 agosto 2010

Tra olivi e vigneti 2010

Eccomi qui, a raccontare la mia prima gara a tappe “Tra Olivi e vigneti” disputata sabato e domenica tra Montemaggiore e Cartoceto.

Si parte sabato in scooter alle 7.20 con i Never Cristian, Baldo e Michele per Montemaggiore. Mentre ci riscaldiamo vedo tante facce note, alcune di atleti più che forti. Il posto è molto bello, la tipica campagna marchigiana, ma anche se so che non è la mia gara, capisco subito che non è il caso di fermarsi a guardare i panorama.

Alla partenza siamo dietro, mi attacco a Cristian per i primi 3,5 km: ne ha da vendere e lo lascio andare. Non vorrei grippare prima dell'arrivo...Dopo una lunga discesa si attacca la pianura. Non esagero: l'umidità è tanta e l'allenamento poco. Passiamo dall'asfalto al bosco, e nel tratto che mi piace allungo su quelli del mio gruppetto. Tra un po' c'è la salita mi dico: li sferro l'attacco. E invece la salita non è di quelle che piacciono a me! Ci vuole lo skilift per andare in cima! Camminiamo quasi tutti e recupero solo 2 posizioni. Nel finale scatto cercando di guadagnare più secondi possibile in vista della classifica generale di domani. Avverto un principio di crampo che mi spaventa per la tappa di domenica. Bilancio prima tappa: malino! Sensazioni non buone avvalorate da una classifica che dice 84mo assoluto e 18mo di categoria. Penso già che domenica sarà dura arrivare a premio.

Domenica tento la carta “tifosi”: con me c'è il mio Federico e la sua nonna (mia mamma) venuti a farmi da supporters!

Partenza da Cartoceto alle 9,00. Spunta e via! Faccio il primo km di nuovo con Cristian, ma non reggo il ritmo e già al giro di passaggio a Cartoceto perdo 15 metri. Da li discesa per 3,5 / 4 km: non è il mio forte ma tento di attaccarmi a chi ho individuato essere davanti a me in classifica di categoria. Uno tra questi mi affianca e mi guarda: anche lui ha fatto lo stesso ragionamento! Seguo con difficoltà la schiena tatuata in discesa, ma poi non lo tengo più e rimango a pensare se ho fatto bene o male a non dare il tutto per tutto da subito. In pianura – che poi pianura non è, con molti piccoli saliscendi- le cose vanno male: soffro il caldo, le gambe non girano, 2 avversari diretti in classifica mi passano, perdo speranza di arrivare tra i 15. Un breve tratto di discesa non aiuta al morale. Poi la storia cambia. Dall'11mo km parte l'ascesa a Cartoceto. 4 km di salita ininterrotta ma pedalabile, dove non puoi mai tirare il fiato. Mi dico: “Nico questo è il tuo allenamento tipico, adesso alzi le chiappe, smetti di farti le pippe mentali, fai un bel respiro e vai a tutta!” Appena attacchiamo la salita do subito uno strappo per vedere chi mi segue: uno solo. Gli altri si perdono lungo la salita e il gruppetto di 8/9 che si era formato in pianura non c'è più! Proseguo in apnea. Il ragazzo che rimane al mio passo soffre e sbuffa ma non si stacca. Poi in lontananza vedo il tipo tatuato. Ora o mai più! Spingo sulle cosce e mando indietro i gomiti, come mi ha insegnato Marco Olmo. Recupero, recupero, lo affianco, rimango pochi secondi accanto per vedere se ne ha. Poi do una accellerata: non regge. Io e il compagno di salita guadagnamo metri su metri. Il cartello indica 14 km e la strada spiana. Finita la pacchia! Il compagno di salita ritrova le forze e finalmente mi da il cambio. Accellera. Stringo i denti e lo seguo. Nel tratto in discesa che precede l'arrivo mi stacca. Al gonfiabile del 15mo km chiedo ad un volontario quanto manca. “500 metri! Vai!Vai!” Scatto a tutta, qualcosa mi dice che devo dare il tutto per tutto. Arrivo al traguardo senza fiato. Ci sono Fede - che mi vorrebbe abbracciare ma mi vede grondante di sudore e soprassede, la mia mamma – sollevata quando mi ha visto parlare e respirare autonomamente-, e Cristian - “Il Capitano”al quale ho tirato “IL” primo metro di ogni tappa- stanco ma contento perchè sa di aver fatto grandi cose.

Mi rifocillo al tavolo di rifornimento finale: spettacolare! E aspetto le classifiche finali: 77mo assoluto e 14mo di categoria. Ci sono riuscito! Non per il premio, ma per la felicità di vedere mio figlio applaudire mentre lo speaker mi chiama.

Faccio un bilancio: con poco allenamento questo è il massimo a cui posso ambire; sono e rimango uno “scalatore”; l'ultramaratona mi ha dato la capacità di non mollare fino alla linea del traguardo, ed è per questo che sono arrivato 14mo a 4 sec, dal 15mo e a 5 sec. dal 16mo!

Come al solito i ringraziamenti: mio figlio Lorenzo, Isa – inizio a pensare ad una proposta di beatificazione!!- ,mia mamma per il supporto, i Never Cristian (che capitano!), Baldo (la stoffa c'è eccome!), Michele (non molla mai, un vero ultranever!) e soprattutto il futuro della corsa, mio figlio Federico, che con un vecchio pettorale è scattato verso la linea del traguardo, tra l'incitamento dello speaker e l'applauso della folla, superando la linea d'arrivo a braccia alzate!

Scusate: complimenti agli organizzatori! Gara da rifare assolutamente!!

2 commenti:

Miticojane ha detto...

Ciao Nico complimenti x la gara, speriamo che il prox anno mettano Serrungarina, è ancora più bella di Montemaggiore, se ti vuoi aggregare e venire a fare qualche gara di trail fallo sapere, domenica ad esempio si va alla'abetone

nico ha detto...

Ciao!
Grazie mille! Ogni volta,anche nelle difficoltà si impara sempre qualcosa!
Domenica non riesco ma il 12 spero di essere dalle parti di Ascoli per il trail. Magari ci si vede li!
Ti lascio la mia mail nel caso avessi delle foto di domenica: momotag@tiscali.it

Ciao!!