martedì 19 marzo 2013

papà

Ho capito che essere papà è un "lavoro" duro. Non esiste un "istinto" innato come per le mamme. Passi nel giro di pochi minuti da ragazzotto pirla a uomo (sempre pirla naturalmente) e del cambiamento te ne accorgi subito. Basta prendere in mano quel cucciolo che anche tu in minima parte hai contribuito a creare. E non è un lavoro duro per le responsabilità, per le paure, per le preoccupazioni, per le attese le speranze e le delusioni che da quel momento in poi saranno le tue ma soprattutto quelle dei tuoi figli. E' un lavoro duro perchè non sei solo un papà: per i tuoi figli sei Superman, Indiana Jones, Manny l'Aggiustatutto, Alonso, Michael Jordan, Del Piero e tanti altri. Per i tuoi figli sei un mito, l'eroe imbattibile che vorrebbero diventare. E' un lavoro duro perchè TU sei l'esempio da seguire. E gli esempi non dovrebbero far cazzate. Sono diventato papà a 28 anni. La stessa età che aveva mio padre quando sono nato io. Sono passati 35 anni e per me rimane l'eroe imbattibile di quando ero piccolo. E tra i superpoteri che vorrei avere ereditato da lui, mi piacerebbe, in questo momento, avere la CapacitàDiNonArrendersiMai. Che è una cosa meno spettacolare di saper volare o sparare ragnatele, ma il mio papà non l'ha mai persa. Nemmeno quando lo hanno colpito con la Kriptonite.