lunedì 14 febbraio 2011

Ultramaratona sulla sabbia. 50 km a San benedetto del Tronto (Ap) 13/02/2011

Ci sono volte in cui tutte le promesse che ti eri fatto vanno in un “zot!” a farsi friggere. E ci sono volte in cui sapevi che le promesse che ti eri fatto erano un bluff, dette più per tranquillizzare gli altri che per te stesso. E poi ci sono quelle occasioni in cui queste due possibilità si concretizzano insieme. Tragedia, dirà qualcuno. E invece no. Almeno stavolta.
Dall'inizio.
Ultramaratona sulla Sabbia di San Benedetto del Tronto. Parto solo ma mi raggiungeranno Isa e Fede in corso d'opera. Arrivo e vedo facce preoccupate: il percorso è duro. Poco bagnasciuga e molta sabbia morbida. Cavolo! E io che pensavo alla lunga spiaggia compatta di Senigallia!
Partenza! Al via molti atleti forti. Parto dietro ma sto bene e vado. Volevo partire a 5,10 a km: invece 4 e 45... Ho i big a poche decine di metri e tra questi c'è anche Olmo. Che emozione! Ai 10 passo a 48' e qualche secondo. Al secondo giro di boa conto 25/30 atleti davanti a me tra maratoneti e ultra. Fino alla mezza maratona non vado sopra i 5' a km: 1 ora e 43'.
Decido di rallentare. Vado a 5' 05''/5' 10''. Il terreno è difficile come si temeva: o si cammina in un metro tra acqua e gradone di sabbia, o si va sulla sabbia morbida. La gambe girano, la testa c'è, mi alimento poco ma in modo costante. E poi, come sempre, una delle variabili gira storto. Penso che noi (adesso che ne ho fatte qualcuna posso dire noi) ultramaratoneti, dobbiamo essere un po' come degli astronauti: il nostro è un viaggio dove non ti può aiutare nessuno ed in cui le emergenze vanno risolte autonomamente. E' questo il bello. Al 30° km arriva un principio di crampi. Huston abbiamo un problema! Cammino un attimo e sembra rientrare tutto. Ma poi, appena provo a forzare, subito sento tirare il quadricipite femorale. Devo rallentare: 5' 45''. Arrivano mia moglie e mio figlio grande. Faccio finta di niente ma penso che è dura. Al passaggio dei 42,195 per un secondo penso di fermarmi. Ma poi mi dico che sono venuto per fare un lungo, che i miei obbiettivi sono le distanze lunghe, e che darei un pessimo esempio a mio figlio se nelle difficoltà mi vedesse ritirarmi senza lottare. Mi fermo al ristoro. Mangio e bevo. Arriva Fede che mi mette le mani sul sedere e mi spinge. “Vai papà! Forza!” . E li mi dico che ho fatto bene a non fermarmi. L'ultimo giro è durissimo per le gambe, ma la mente va meglio che in quello precedente. Il giro di boa sembra allontanarsi invece che avvicinarsi. Testa bassa. Guardo la linea mai uguale dove si mescolano il mare e la terra e vado. Ad ogni incontro con gli altri corridori c'è un incitamento reciproco: “Dai!”, “ Forza!”,”E' andata! Quasi fatto!!”. All'arrivo alzo il pugno. E' fatta! Prendo mio figlio per mano, ma anche per lui è dura correre sulla sabbia. Lo prendo in braccio. E no papà. Io il traguardo lo taglio con le mie gambe! Si divincola e mi corre di fianco. Tagliamo il traguardo. La medaglia la danno a lui. Giusto così! Senza i miei nanetti e la mia biancaneve non ci sarei mai riuscito.Il gpssegna 51,2 km. Il crono si ferma a 4 ore e 55 minuti.
Vado verso le docce (che non ci sono!!!! Organizzazione da rivedere) e incontro Marco Olmo, con il quale avevo scambiato due parole in gara, già cambiato dopo aver conquistato il 5° posto nella 42, 195km. Con la mia faccia di bronzo gli chiedo se possiamo fare una foto. C'è l'ho già, ma sono in abiti ”civili”, mentre adesso ho pettorale e medaglia.
Che dire...gara allenante, molto dura. Sono il solito ganzo che parte troppo forte per l'entusiasmo. Bene la testa, il fisico, l'alimentazione, l'approccio mentale alle difficoltà. Male la gestione della gara, i crampi,un unghia che è saltata al 40° km.
Gara che penso di non rifare: non mi è piaciuta l'organizzazione: 30 euro di iscrizione, niente docce, niente bagni lungo il percorso, niente tenda per cambiarsi, pasta party a 7 euro, rifornimenti minimal. A volte la buona volontà non basta, serve professionalità.
Grazie a tutti anche stavolta. A quelli che mi hanno sostenuto, mandato sms e email prima e dopo, telefonato, ma soprattutto grazie alla mia famiglia,che mi fa trovare energia anche quando il fisico non né ha più.

lunedì 7 febbraio 2011

Un pezzo del blog su Runner's World Italia!!

Le piccole soddisfazioni della vita: un pezzo del mio blog vive fuori dalla rete. Il post "Correre che bello!"  è stato pubblicato su Runner's World Italia di Febbraio nella sezione RW Letters. La firma non è la mia ma in calce c'è MOMOTAG, dall' indirizzo e-mail dal quale ho inviato l'articolo. Non cambia niente, ma fa sempre molto piacere!! Grazie Runner's World!!